“Ciao capo, dammi monetina”. Abusivi e questuanti di Gallarate gestiti dal racket

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GALLARATE – Testuale da un post di Andrea Cassani, sindaco di Gallarate, su Facebook: “Contrasto all’abusivismo commerciale è anche sequestrare la merce a tutti gli ambulanti che piangono miseria negli spazi pubblici ma in realtà appartengono a una rete molto più ampia e molto meno legale di ciò che lasciano apparire. Dare qualche euro allo straniero di turno davanti ad un parcheggio significa sostenere una rete malavitosa di cui queste persone sono complici. Complimenti alla Polizia Locale che, ben indirizzata, riesce a sequestrare quotidianamente: palloncini gonfiabili luminosi, accendini, torce, confezioni di fazzoletti, ombrelli, calze, cinture, zainetti e panni per la pulizia”. Seguono alcune foto della merce sequestrata

Un fenomeno diffuso

Un problema l’abusivismo commerciale a Gallarate? Né più né meno che in altre città. Un problema generalizzato, purtroppo. Che si concretizza d’estate soprattutto nei luoghi di villeggiatura. E’da sempre così. Una volta li chiamavano Vù cumprà, un modo affettuoso o offensivo, a seconda delle prospettive di ciascuno, per definire gli stranieri, quasi sempre extracomunitari di colore, che proponevano e propongono la loro mercanzia. Cassani sottolinea giustamente la necessità di bloccare il fenomeno, quanto meno di arginarlo. Ma gli sforzi della polizia locale, benché il sindaco ne metta in evidenza alcuni risultati, rischiano di rivelarsi inefficaci.

Vie e piazze sotto assedio

galarate venditori abusiviDa quanto tempo a Gallarate stazionano questi personaggi che, con fastidiosa insistenza, ti propongono cose inutili? E se non compri rischi di ricevere anche un vaffa in una lingua che sembra ostrogoto? Da quanto tempo parcheggi l’auto in piazza Garibaldi e sei assalito da un paio di posteggiatori abusivi, sempre gli stessi, che ti chiedono la monetina? “Ciao capo, dammi qualcosa”. Da quanto tempo rischi di trovare l’auto rigata nel posteggio dell’ospedale se non dai retta a una folta pattuglia di stranieri che fa la questua facendo finta di vendere improbabile merce? Due luoghi simbolo della città dove queste persone sono padrone incontrastate della tua libertà di parcheggiare, peraltro a pagamento. Quindi, doppia tariffa: per il parcometro municipale e per costoro.

La soluzione non c’è

Certo, esiste una rete illegale che sovrintende a tale attività. Una regia occulta che stabilisce gli spazi e decide a chi assegnarli. Per questo forse è insufficiente il lavoro della polizia locale. Occorrerebbe ben altro. Anche perché, una volta che dai il “foglio di via” ai questuanti o venditori abusivi che dir si voglia, questi ritornano imperterriti e refrattari a multe e provvedimenti di sorta, che non pagano né rispettano. Siamo tutti contenti di sapere che negli uffici della polizia locale gallaratese sono depositati accendini, palloncini e fazzoletti sequestrati ai Vu cumprà, ma il problema rimane irrisolto. A meno che, con un afflato di buonismo o di rassegnazione, ci disponiamo tutti alla tolleranza, abbozzando. Ma “il vivi e lascia vivere” non risolve il problema. Anzi, lo aggrava.

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