Mondiali su pista: straordinaria Italia, straordinario Elia Viviani

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Elia Viviani, finalmente! Campione olimpico, campione europeo, campione italiano e ora finalmente anche campione del mondo. Incredibile a dirsi, ma il veronese non era mai riuscito in carriera a mettersi sulle spalle la maglia iridata e ha colmato la lacuna nella prova dell’eliminazione, entrata quest’anno a far parte della rassegna iridata.

Con una condotta di gara perfetta, Viviani ha gestito la corsa alla perfezione, mettendo in pista tutta la sua grande esperienza fino a stravincere la volata finale con il portoghese Iuri Leitao, grande protagonista di questo mondiale su pista, mentre la medaglia di bronzo è andata al russo Rostotsev.

Si chiude nel modo migliore uno straordinario campionato del mondo per l’Italia che conquista 4 medaglie d’oro, 3 medaglie d’argento e 3 medaglie di bronzo. Gli ori sono stati quello di Martina Fidanza nello scratch, del quartetto maschile dell’inseguimento, di Letizia Paternoster ed Elia Viviani nell’eliminazione. Le tre medaglie d’argento sono arrivate con Jonathan Milan nell’inseguimento individuale, con il quartetto femminile dell’inseguimento e con Consonni e Scartezzini nella madison. Infine i tre bronzi firmati da Filippo Ganna nell’inseguimento maschile, da Elisa Balsamo e da Elia Viviani nei rispettivi tornei dell’omnium. Risultati che valgono il terzo posto nel medagliere alle spalle della Germania (6 oro, due argenti e tre bronzi) e dell’Olanda (5 ori, tre argenti e due bronzi).

C’è commozione negli occhi di Elia Viviani prima di salire sul podio e c’è anche qualche lacrima che bagna il volto mentre indossa una maglia iridata che sognava da una vita e ascolta l’inno di Mameli.

«Sono felice perché questo è un titolo che fa la storia (il mondiale dell’eliminazione è stato assegnato per la prima volta, ndr) e arriva al termine di una stagione incentrata sulle Olimpiadi. Non è stato facile preparare l’appuntamento mondiale e ancor più difficile è stato per noi stradisti ma siamo riusciti a trovare energie importanti e a regalare all’Italia il miglior risultato di sempre in un campionato del mondo su pista. Sono orgoglioso di essere riuscito finalmente a salire sul tetto del mondo ma sono anche orgoglioso di aver guidato questo giovane gruppo che continua a crescere e che ha un grande futuro davanti a sé».

«Sono passati dieci anni di inseguimento a questa maglia ed è arrivata in una delle gare che più mi piacciono, nella quale serve un mix di forza, astuzia e intelligenza. Sapevo di avere una grande chance, i ragazzi mi spingono a dare sempre qualcosa in più, vogliamo crescere tutti insieme e abbiamo già un obiettivo che si chiama Parigi».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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