Comprare la chiesa di Sant’Antonino? Il Comune di Somma dice no

chiesa santantonino

SOMMA LOMBARDO – Soltanto i più anziani di Mezzana se la ricordano aperta, con le messe in latino celebrate all’interno. Ma sono davvero in pochi. Trasformata per decenni in un magazzino, Sant’Antonino ha l’ingresso sbarrato da tempo. Impossibile entrarci, innanzitutto per motivi di sicurezza. Nonostante mantenga nella facciata esterna un suo fascino, la chiesa è stata persino sconsacrata. La Comunità pastorale di Somma Lombardo ha proposto all’amministrazione comunale di acquistarla, ma da Palazzo Viani Visconti è arrivato un secco rifiuto.

Il sopralluogo

Qualche giorno fa si è tenuto un sopralluogo nella chiesetta di via Costa. Il Comune, prima di prendere una decisione, ha voluto toccare con mano lo stato di conservazione di Sant’Antonino, valutare gli spazi, sognare a occhi aperti un possibile riutilizzo laico. «L’unica soluzione sarebbe trasformarla in una sala civica che oggi il rione di Mezzana non ha», rende noto il sindaco Stefano Bellaria. Ma la sua amministrazione non ha alcuna intenzione di procedere. Le controindicazioni, infatti, non mancano, a partire dai parcheggi, praticamente inesistenti in zona. Ma è soprattutto una questione di costi. Al prezzo di acquisto – relativamente basso, fanno sapere dal Comune – bisognerebbe aggiungere una somma cospicua per l’ammodernamento e la trasformazione di Sant’Antonino. «Da una prima stima serve almeno un milione di euro», sottolinea Bellaria. Decisamente troppo per la sua maggioranza che ha da poco annunciato l’intenzione di investire il doppio per la rinascita delle Fattorie Visconti, nel centro storico di Somma. Le priorità sono altre. Se la parrocchia vuole vendere Sant’Antonino, dunque, dovrà rivolgersi al mondo dei privati. Altrimenti resterà così come è oggi. Chiusa e inaccessibile per chissà quanto tempo ancora.

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