Coronavirus, altri 8 contagiati. Blindati 10 Comuni lodigiani per bloccare l’epidemia

MILANO – Sono ormai 29 i casi conclamati di contagio da coronavirus in Lombardia e Veneto. E 2 i morti. Uno in Veneto e l’altra vittima, una donna, in Lombardia.

Il primo punto sulla diffusione del Coronavirus in Lombardia lo fatto venerdì l’assessore regionale al welfare Giulio Gallera nella conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Lombardia, alla presenza del ministro della salute Roberto Speranza e del governatore Attilio Fontana. Al “paziente uno” individuato nella notte a Codogno, in provincia di Lodi e agli altri cinque soggetti a lui vicini che sono stati contagiati (la moglie, l’amico podista e altri tre anziani tra i 70 e gli 80 anni), si aggiungono altre «positività» emerse dalle verifiche effettuate con i tamponi su tutti i contatti diretti dei contagiati, circa 150 persone di cui 70 operatori sanitari e 120 dipendenti dell’Unilever, l’azienda dove il 38enne contagiato di Codogno lavora come ricercatore. Fra i contagiati ci sono cinque tra infermieri e medici dell’ospedale di Codogno, e tre pazienti della struttura.

La risposta in un’ordinanza

Ora l’obiettivo numero uno della cabina di regia, attiva 24 ore su 24, che è stato costituito tra le istituzioni coinvolte (Ministero, Regione, commissario all’emergenza Angelo Borrelli, capo della Protezione Civile), è quello di bloccare la diffusione del virus. «Con misure molto precise che riguardano l’area in cui si muovono le persone che abbiamo individuato come positive al coronavirus, in particolare 10 Comuni del Lodigiano» ha annunciato l’assessore Gallera. Per questo territorio attorno a Codogno, verrà emanata un’ordinanza a doppia firma, ministro della salute e presidente di Regione Lombardia, «che metterà in campo iniziative per circoscrivere l’epidemia – come spiega il ministro Roberto Speranza – prevede la sospensione delle manifestazioni pubbliche, la sospensione di tutte le attività commerciali eccetto quelle di pubblica utilità, la sospensione di tutte le attività lavorative favorendo il ricorso al telelavoro e la sospensione delle attività ludico-sportive ed educative».

Bloccare una possibile epidemia

Una risposta che punta ad «adottare misure di massima precauzione per fare in modo di limitare e bloccare la circolazione del virus – sottolinea il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro – misure organizzative e di sensibilizzazione della popolazione, tra le più avanzate in uso fuori dalla Cina e individuate tra quelle che, in Cina, si sono già dimostrate efficaci nel controllare la diffusione del virus». L’obiettivo, aggiunge il ministro della salute, è di «circoscrivere quest’area geografica e trattenere il virus». Per Speranza, «l’Italia è pronta, abbiamo un piano». Rassicurazioni arrivano anche dall’assessore regionale Gallera: «C’è un sistema Lombardia che sta reagendo con straordinaria professionalità, dedizione e competenza».

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