VARESE – Altri 804 contagiati in provincia di Varese, meno di ieri quando erano stati 920 e del boom di 1902 di due giorni fa. Ma le città del Varesotto e dell’Altomilanese continuano ad essere decisamente sotto pressione: si registrano 94 nuovi casi a Busto Arsizio, 87 a Legnano, 59 a Gallarate e 56 a Varese. E si fa sempre più strada l’idea di un lockdown mirato sulle aree più colpite dalla seconda ondata, come Milano, Varese e Monza.
I numeri
Nella top ten della città con il maggior numero di contagi da inizio pandemia, ci sono anche 48 nuovi casi a Saronno (che raggiunge il 2% di contagiati sulla popolazione), 22 a Cassano Magnago, 19 a Caronno Pertusella e a Malnate, 12 a Somma Lombardo, 7 a Laveno Mombello e 4 a Tradate. Tra le città con il più alto tasso di contagiati sulla popolazione, ci sono 8 casi a Origgio, ed entra nella top ten Sumirago, per via del focolaio nella casa di riposo di Caidate.
Alfieri (Pd): «Fontana non tentenni»
«Nel giorno in cui in Italia si superano i 30.000 contagi e a Varese si registrano oltre 800 nuovi casi, dopo settimane di richieste Ats Insubria ci ha fatto sapere che nella nostra provincia la percentuale tra tamponi fatti e positivi è del 24%. Uno su quattro – dichiara il senatore varesino del Pd Alessandro Alfieri – insieme a Monza si tratta del dato più alto in Lombardia. Il nostro sistema sanitario non può reggere ancora per molto questa pressione. Non c’è più tempo da perdere. Fontana faccia tesoro degli errori fatti questa primavera e senta subito le principali istituzioni del territorio per decidere misure più restrittive e lockdown mirati». Interviene sulla stessa linea il segretario provinciale del PD Giovanni Corbo, chiedendo di «incrementare le USCA e creare nuovi punti tamponi» nel Varesotto. Anche il Movimento Cinque Stelle, con il capogruppo in consiglio regionale Massimo De Rosa, chiede a Regione Lombardia «misure più stringenti, per riaprire prima».