Croci stia tranquillo: non c’è nessun burattinaio

sognare castellanza replica croci

Del fatto che le minoranze siano riuscite a mettere da parte le loro idee per compattarsi, «Luigi Croci non riesce proprio a farsene una ragione». Così esordisce l’intervento di “Sognare Insieme Castellanza”. Firmato da Giovanna Mazzucchi, che replica alle parole del portavoce della lista “Partecipiamo”.

La compattezza giudicata un appiattimento

«Non rientra nella logica politica del portavoce della lista “Partecipiamo” di Castellanza il fatto che le minoranze possano essere d’accordo nel non condividere e quindi insieme possano opporsi alle decisioni dell’attuale maggioranza, non sempre trasparente nel suo operato in fatto di rispetto di tempi, modalità comunicative e documentazione. Per Croci non è possibile che le minoranze, in quanto portatrici di differenti sensibilità politiche, siano state in grado di mettere da parte, in più di una circostanza, le proprie idee. Compattandosi relativamente a questioni che non fanno il bene di Castellanza. Anzi, tale compattezza viene giudicata come un appiattimento.
Cito testualmente: “in Partecipiamo c’è chi si sente più vicino al centrodestra o al centrosinistra. Tutti però hanno messo da parte le proprie idee politiche per anteporre il bene comune per la comunità e Castellanza”. Perché lo stesso comportamento non può valere anche per le minoranze?

Un deus ex machina che manipola

«Quindi cosa fa Croci? Va alla ricerca di un deus ex machina che circuisce, manovra, manipola. Un burattinaio che tira le fila delle minoranze, mancando così di rispetto alle capacità di analisi oggettiva di ben cinque adulti, non certo dei principianti della politica ma, salvo confutazione, persone competenti e capaci di intendere e volere. Certo che vedere in Michele Palazzo, non si sa perché e non ci vien detto, colui che vuole solo apparire, porta a chiedersi con quali mezzi, sotterfugi, imbrogli egli riesca a catalizzare ben cinque esponenti di diverso indirizzo politico, finendo così per attribuirgli capacità notevoli, non da tutti.
Le minoranze – Croci si metta il cuore in pace – non auspicano un ritorno alle urne prima della fine del mandato, nè vogliono a cuor leggero creare disagi ai componenti della maggioranza, salvo svolgere coscientemente quanto la legge attribuisce loro: un ruolo di controllo rispetto all’operato dell’amministrazione, ovviamente per il bene di Castellanza».

Qual è il vero bene della città

«Mi permetto un ricordo: chi ha partecipato alle diverse riunioni nell’inverno 2016, finalizzate a individuare la possibilità di realizzare una linea unica tra i rappresentanti locali di centrosinistra, ha sentito Croci reiterare ripetutamente che non ci sarebbero stati soldi da spendere. Ora, se già si sapeva che non ci sarebbero stati spazi di manovra per la futura giunta se non l’ordinaria amministrazione, perché imbarcarsi nella corsa elettorale, perché voler vincere a tutti i costi? La risposta è ovvia: per il bene di Castellanza.
A pensar male, forse perché era presente già allora un burattinaio che avrebbe operato dietro le quinte? Ma non è bello pensare male.
Ok, ma qual è il vero bene di Castellanza? Non è il caso di voler meno bene a questa piccola città e tentare di governarla, amministrarla con l’obiettivo di risolvere concretamente i tanti problemi esistenti, guardando al futuro in un’ottica democratica e non di “comandiamo noi perché abbiamo vinto”».

Mozioni spropositate

«Un altro appunto viene mosso alle minoranze o ai suoi singoli componenti: “Se hanno proposte valide”, dichiara Croci, “siamo ben contenti di sederci attorno a un tavolo ad ascoltare e a confrontarci”. È possibile che tra le 230 mozioni presentate non ce ne sia stata una da richiedere un’aperta discussione, un approfondimento, un confronto? Anzi, sono state considerate “spropositate in quanto intasano la macchina comunale”. Ecco alcune tra le più propositive: mozione 225, per valutare le proposte di viabilità e mobilità del traffico della città meglio illustrate nelle planimetrie allegate A, A1, B3 e B1, valutando l’opportunità di acquisizione e utilizzo del sedime ferroviario delle Fnm in funzione degli scenari prospettati. Mozione 216, per valutare il progetto, allegato, per una soluzione viabilistica adeguata alla sicurezza delle persone, con soluzione di attraversamento pedonale nel quartiere del Buon Gesù, superando la classica forma circolare della rotatoria, con un sistema composto da un corpo centrale allungato e una serie di satelliti per differenziare i percorsi e renderli più fluidi. Mozione 218, per superare le discontinuità territoriali tra il Parco dei Mulini e il Parco Medio Olona con un progetto (allegato A) di collegamento ciclopedonale della Valle Olona, per unire il territorio paesaggistico e naturalistico della Mi-Lu nel tratto di Castellanza. Mozione 219, per esaminare la proposta (allegato A) di un piano d’intervento nell’area ex Montedison con una visione progettuale ampia, di bonifica e non più polo chimico».

Un’amara riflessione finale

«Un’amara riflessione finale: peccato che i castellanzesi siano latitanti e poco partecipativi, salvo le fronde. A loro sì è il difficile compito di “decidere se l’attuale amministrazione ha governato bene oppure no”. Peccato che in diverse occasioni siano stati adottati comportamenti poco edificanti da chi ha scelto di svolgere il ruolo di rappresentante dello Stato, che non si sia approfittato di un quinquennio per migliorare insieme la città. Ma la speranza delle minoranze di poter instaurare un confronto nel rispetto reciproco, senza ataviche pregiudiziali, non verrà mai meno».

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