Cub: «Con Amazon a Malpensa un’ondata di precari»

Malpensa Amazon lavoro precario

MALPENSA – Il consolidamento di Amazon a Malpensa, che da alcune settimane ha preso possesso dei magazzini cargo al Terminal 2 lasciati vuoti un anno fa da Dhl, ha portato a «un’ondata di precari». A denunciarlo è la Cub Trasporti, da anni realtà sindacale molto attenta alle politiche del lavoro all’interno della divisione merci dell’aeroporto.

Troppi precari

Secondo la sigla di base, attualmente all’interno del magazzino Amazon gestito da Mle-Bcube, operano circa 130 lavoratori. «Quasi tutti con contratto a termine di 4 o 6 mesi, regolarmente rinnovato più volte», rende noto la Cub Trasporti. «Per poter fare questo l’azienda con l’avvallo di tutte le altre organizzazioni sindacali ha sottoscritto accordi che prevedono la stagionalità del settore e quindi la possibilità di contratti a termine, sapendo benissimo che il lavoro per Amazon non è stagionale e contemporaneamente firmando l’utilizzo della cassa integrazione per gli altri lavoratori di Mle-Bcube».

Sciopero in vista

La Cub non ci sta e ha già indetto per il 26 novembre uno sciopero. «Questi lavoratori precari, sono assunti all’ultimo livello contrattuale pur utilizzando tutti i mezzi meccanici, non hanno una turnazione preventiva per potersi organizzare la vita privata e non hanno spogliatoio». Ma un contratto sempre prossimo alla scadenza non consente loro di rivendicare i propri diritti.

Sempre più Amazon a Malpensa. Si prende tutto il magazzino cargo del T2

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