Da Samarate la valvola che trasforma le maschere da snorkeling in salvavita

SAMARATE – C’è anche un’azienda di Samarate nella sfida innovativa che ha permesso di trasformare le maschere da snorkeling Full Face Mask Sea VU Dry + in strumenti salvavita per fronteggiare l’emergenza Coronavirus nelle terapie sub-intensive degli ospedali in prima linea. Merito della Pariani Srl, industria di Samarate «100% made in Italy» che opera principalmente nel settore dell’aerospazio, e che sta collaborando con Mares e Nuovamacut per realizzare queste maschere per la respirazione che hanno già iniziato ad essere consegnate in molti ospedali in tutto il Nord Italia. «Un’iniziativa a titolo gratuito» per rifornire le strutture sanitarie di apparecchiature indispensabili per curare i pazienti Covid.

Sinergia Made in Italy

Delle maschere da sub della Decathlon si è parlato molto nei giorni scorsi, ma anche un’azienda italianissima, la Mares Spa di Rapallo, leader nella produzione di attrezzature per immersione, ha riaperto la produzione per soddisfare le esigenze degli ospedali alla disperata caccia di strumenti per la ventilazione, decisivi nei reparti in prima linea contro il Covid-19. La sinergia tra la Mares, la Nuovamacut di Magnago e la Pariani di Samarate ha permesso di ingegnerizzare la trasformazione delle maschere da snorkeling della Mares in ventilatori per la respirazione dei pazienti ricoverati in terapia sub-intensiva. La Pariani, in particolare, «mette a disposizione il proprio impianto di manifattura additiva, meglio conosciuta come 3D printing, per produrre i collettori da applicare alle Full Face Mask Sea VU Dry + e che, grazie al grande lavoro di ingegneria di Sergio Angelini, Valerio Palmieri e Michele Sambo ne consentono la trasformazione in strumenti salvavita per  terapie sub-intensive».

Collettori stampati in 3D

Si tratta di un impianto di stampa 3D: «I nuovi collettori – spiega Simone Pariani, general manager dell’azienda samaratese – sono realizzati in un tecnopolimero ad alte prestazioni, già ampiamente usato in applicazioni medicali, che lo rendono sicuro grazie alle eccellenti proprietà meccaniche, all’ottima stabilità dimensionale e resistenza agli agenti chimici nonché all’ampia fascia di temperature di utilizzo». La produzione procede a pieno ritmo: un primo lotto di queste maschere modificate è già stato consegnato all’Ospedale di Parma, al Bellaria di Bologna e a Villa Scassi di Genova. Oggi, 1 aprile, riceveranno maschere altre strutture a Piacenza, Torino, Cuneo, Pinerolo, Pavia, Caserta, Belluno. Ma la sfida è aperta per chi ne avesse bisogno: «Gli operatori sanitari e le strutture che necessitano di queste maschere possono mettersi in contatto con Mares all’indirizzo  s.angelini@mares.com».

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