MORAZZONE – «Facciamo uscire la violenza dalla nostre vite. Così renderemo onore a Dede». Il parroco di Morazzone, don Stefano Silipigni, ha preso una posizione forte. Dede, Daniele Belardinelli, è l’ultras morto durante gli scontri di Santo Stefano a Milano in occasione di Inter-Napoli. «Facciamo uscire la violenza dalle nostre vite». Una posizione non facile da assumere davanti a una chiesa, anzi ad una piazza visto che la chiesa già dalle 14 era praticamente piena, che ha raccolto un migliaio di persone. Tifosi arrivati anche da Milano per l’ultimo saluto al «Capitano», con corone di fiori inviate dalla Pro Patria e dalla curva del Brescia. Così Dede è stato definito, lui il capo della curva del Varese Calcio, nello striscione che già all’altezza della rotonda di Gavirate accoglieva chi arrivava per l’ultimo saluto: «Sarai sempre il nostro capitano».
Viabilità bloccata
Il funerale è stato celebrato nel più assoluto silenzio. Soltanto il gagliardetto del Varese Calcio appoggiato sulla bara dava un segno di appartenenza. «Papà ci mancherai per sempre», sono state le parole pronunciate dalla figlia dell’ultras, con la sua voce da bambina che il pianto non ha vinto tanta era la voglia, tanto era il bisogno di parlare del suo papà oggi, martedì 25 gennaio, nel giorno più doloroso, che hanno spezzato tutti i presenti. Il suono della voce della ragazzina ha avuto il potere di far abbassare le teste e far salire le lacrime agli occhi di chi, di solito, alla commozione non dà spazio. Al termine della funzione, fuori dalla chiesa, un lungo corteo ha accompagnato il feretro sino al cimitero. E qui i compagni di Dede gli hanno reso omaggio a modo loro. Dire “cori da stadio”, in questo frangente, non è affatto fuori luogo. «Dede sempre con noi, abbiamo solo un capitano» e ancora «La domenica senza di te non esiste più». Cori accompagnati da fumogeni e dall’agitarsi nel sole di enormi bandiere del Varese Calcio. Morazzone oggi era blindata. Viabilità quasi bloccata per tutta la durata del funerale. Chi si aspettava problemi di ordine pubblico si è sbagliato. Oggi in mille hanno detto “ciao” a un fratello.