GORLA MAGGIORE – La campagna elettorale a Gorla si è aperta da poco meno di un mese. E in concomitanza con la ricandidatura del sindaco Pietro Zappamiglio è anche nata una pagina Facebook che scalda gli animi in Valle e se la prende con tutti i politici del paese. Ma un’attenzione speciale sembra andare proprio a Zappamiglio. Si chiama Fare Cosucce a Gorla Maggiore, nome che ricorda il partito del primo cittadino. Si potrebbe parlare di semplici congetture, di indizi che non fanno una vera e propria prova, ma (e non sarà un caso) l’immagine del profilo stessa riprende i colori e le forme del logo di Fare Comune.
Contro le promesse acchiappa voti
«Inaugurazione di opera pubblica a caso in campagna elettorale». Questa la prima frecciatina che i misteriosi amministratori di Fare Cosucce hanno lanciato sabato 25 luglio. Che sia indirizzata alle numerose iniziative del sindaco nel mese di luglio? Non viene fatta nessuna menzione esplicita. Eppure i seguenti post diventano sempre più chiari. E non c’è gorlese che sia andato sulla pagina Facebook e che, leggendo i post satirici, non abbia subito colto i velati riferimenti.
Gorla peggiorata
«Tra i risultati conseguiti dai politici uscenti di sicuro possiamo annoverare l’importante risparmio conseguito sul fronte del periodico della comunità. Additato come grande spreco, da un costo di 10 mila euro, gli attuali politici sono scesi a 6 mila. Il periodico, improvvisamente, da ben realizzato e un po’ poco accattivante è diventato brutto e poco leggibile», denunciano sui social, facendo riferimento proprio alla campagna “detto-fatto” di Zappamiglio sui risultati conseguiti negli ultimi cinque anni.
Zappamiglio il vero bersaglio
Ma Fare Cosucce non risparmia nessuno. Dalla giunta comunale, che dicono essere addormentata, alla sfidante Rita Colombo, paragonata a Osama Bid Laden. Nonostante questi attacchi diffusi, il sindaco Zappamiglio pensa di essere il vero bersaglio delle critiche. «Mi sembra ovvio che il mio gruppo, e io in particolare, siamo costantemente attaccati», sostiene. «Ma stiamo monitorando attentamente la situazione», conclude il primo cittadino. Eppure le identità degli ironici burloni rimangono ancora ignote. Non i post, che bersaglio politico o meno, strappano qualche sorriso a chi segue la pagina.
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