Farmacia comunale di Fagnano: calano gli introiti. “Colpa” dei colleghi dell’Iper

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FAGNANO OLONA – Campanello d’allarme per la farmacia comunale di Fagnano, che alla voce “entrate”, segna un calo di fatturato di quasi 100 mila euro. “Colpa” della nuova farmacia di Solbiate che ha aperto all’Iper. La notizia è emersa nell’ultimo consiglio comunale, quando è stato discusso e approvato il programma del budget economico triennale 2020 – 2022 di Geasc, la municipalizzata che ha “in pancia” anche la gestione della farmacia.

Questione di concorrenza e non solo

Quello della farmacia è l’unico tallone d’Achille dei servizi comunali in gestione a Geasc, che per voce del suo presidente Luciano Almasio e del direttore generale Paolo Stellini hanno tracciato un quadro più che positivo, a partire dall’asilo, che ha raggiunto standard di qualità elevati e che rappresenta per la comunità un vero fiore all’occhiello.

A dare qualche segnale di preoccupazione (anche se occorre solo parlare di flessione stimata per ora) sono le entrate della farmacia. Un calo che non si traduce in un segno rosso nel bilancio, ma che ha acceso subito qualche lampadina. Soprattutto sui motivi delle mancate entrate. Tra questi c’è anche la nuova apertura al centro commerciale Iper di Solbiate, sul quale gravitano molti fagnanesi. Ma anche la questione dei parcheggi che mancano e che incidono sull’attrattività dell’esercizio.

Come rilanciare il servizio

Durante la discussione in consiglio si è anche discusso su come trasformare il calo delle entrate e tornare a far salire gli introiti. E uno degli obiettivi, illustrati anche dall’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Moltrasi, è potenziare i servizi per la clientela. Aspetto al momento piuttosto carente, poiché il core business dell’attività è la vendita dei farmaci. Nei prossimi mesi, infatti, ma il tutto è ancora allo studio di Geasc, potrebbero venire introdotte le autoanalisi. «L’obiettivo – hanno dichiarato i vertici di Geasc – è quello da un lato di completare l’offerta della Farmacia e dall’altro di riuscire ad aumentare in tal modo l’afflusso di clientela». La linea di Geasc in ogni caso, anche a fronte di una flessione (che non compromette il florido bilancio), è quella di non trasformare l’attività in un puro esercizio commerciale, ma di mantenere una vera farmacia.

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