Fenomeno Carapaz: l’Ecuador, il ciclismo e la nascita di un nuovo turismo

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Ci sono luoghi sperduti, di cui nessuno ha mai sentito parlare. Luoghi, che rimangono nell’ombra e nel silenzio finchè non accade qualcosa di importante. Questo è quello che è successo alla regione di Carchi, al suo capoluogo Tulcan e al piccolo paese di El Carmelo, in Ecuador dove salire oltre i 3000 metri di altitudine è la normalità.

Questi sono luoghi rimasti sconosciuti fino al maggio del 2019, quando Richard Carapaz, nato a El Carmelo, ha conquistato il Giro d’Italia: unico ecuadoriano nella storia del ciclismo ad aver vinto un grande Giro. Grazie quindi, al successo alla corsa rosa e all’ingaggio nella Ineos Grenadier del suo cittadino più illustre, Carchi è diventata la provincia per eccellenza del ciclismo ecuadoriano, con un incremento del turismo sportivo davvero notevole.

Tutto questo è accaduto per merito della Locomotora del Carchi, le cui foto sono appese ormai in ogni negozio, dove è anche possibile assaggiare dei piatti dedicati al ciclismo e con le maglie del campione esposte. A Playa Alta, frazione dove ha avuto origine la storia di Richard, c’è uno dei luoghi più visitati, dove i turisti effettuano veri e propri pellegrinaggi. Il paese, situato sulla strada tra Julio Andrade ed El Carmelo, porta alla casa dei genitori del campione della Ineos, dove Cristina Carapaz, la sorella dell’atleta, ha avviato un’attività gastronomica in cui propone piatti tipici come il brodo di pollo, la colada de morocho al latte e la cagliata al miele. Il locale è aperto solo nei fine settimana e come bonus vengono esposte molte delle maglie che il campione ha conquistato nella sua carriera.

In questi mesi senza gare, poi, non è difficile trovare il campione in visita alla famiglia e potersi fermare a chiacchierare con lui. Le storie e le iniziative sono tante e grazie ai successi di Carapaz si stanno avviando nuove strutture ricettive e attività legate al turismo. A Tulcán non vogliono solo riconoscere il ciclismo come sport di punta, ma anche generare una vera e propria strategia di sviluppo turistico. Lo scorso 13 novembre il Consiglio municipale ha dichiarato Tulcán capitale del ciclismo e il sindaco Cristian Benavides ha comunicato che presto inizierà la costruzione del Museo e della Casa del Ciclismo.

A Carchi sono 834 le strade acciottolate, percorse da tantissima gente, che ha scelto la bici come forma di turismo. I percorsi più gettonati sono quelli che attraversano il Comune di Tulcán, affiancati dai campi verdi. Ci sono naturalmente percorsi anche per chi fa Mountain bike. Un altro percorso molto praticato è quello dei “cavalli d’acciaio”, che collega Tulcán con la parrocchia di Tufiño. Per i più esperti, il viaggio può continuare fino a Lagunas Verdes, considerato il tempio del ciclismo, situato alle pendici del vulcano Chiles, a un’altitudine di 3.900 metri.

Carapaz in Ecuador è il personaggio sportivo più famoso del Paese: il ragazzo nato a El Carmelo, ha vinto il Giro d’Italia ed è arrivato secondo alla Vuelta di Spagna e tanti ricordano la sua vittoria di tappa, con Kwiatkowski al Tour. Ma Carapaz non si è limitato solo a questo, perché sta aiutando tanti giovanissimi a praticare il ciclismo. Oggi in Ecuador in molti sostengono di conoscerlo e ci sono anche guide turistiche improvvisate che ti conducono alla scoperta dei luoghi del campione. Qualcuno troverà di poco gusto tutto questo o magari anche assurdo, ma ciò che è certo è che Carapaz con il suo esempio – e con il ciclismo – sta aiutando l’economia dell’intero Ecuador.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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