Frontiere chiuse. Bianchi (Lega): «Conte tratta la Svizzera come il paese di Heidi»

Matteo Bianchi Lega Varese
il segretario provinciale della Lega Matteo Bianchi

ROMA – La Svizzera mantiene chiuse le frontiere con l’Italia e il deputato leghista Matteo Bianchi sbotta: «Un’altro flop preannunciato del governo giallorosso. La Svizzera va trattata con serietà, non solo come paese di Heidi».

La nota di Bianchi

Le frontiere tra Italia e Svizzera restano chiuse. Lo ha annunciato oggi in conferenza stampa la consigliera federale Karin Keller-Sutter, comunicando che la data del 3 giugno “è troppo vicina e ipotizzare la riapertura in quella data è prematuro”. Si è avverato, purtroppo, ciò che temevamo: l’ennesimo annuncio TV del Premier Conte, campato per aria e senza riscontro preventivo dalla controparte, non ha fatto altro che irrigidire i rapporti sul confine con la Confederazione Elvetica. Noi lombardi conosciamo bene i nostri amici svizzeri; non possono essere trattati con sufficienza come è solito fare la politica romana. Il premier Conte ed il Ministro degli Esteri Di Maio aprano un canale diplomatico per ristabilire i rapporti di buon vicinato, in maniera rispettosa, ed evitino di fare dichiarazioni ai media senza aver trovato un accordo preventivo. La Lega, già il 17 maggio aveva denunciato questa ipotesi ma il governo ha continuato a trattare la Svizzera solo come il paese di Heidi e delle caprette, quando invece sono il primo datore di lavoro dei cittadini lombardi, ospitandone ogni giorno 70.000. Questi comportamenti del governo italiano non aiutano a dimostrare serietà nei confronti di un partner fondamentale per la nostra economia.
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