Il Gagarin di Busto porta il teatro in carcere e lancia la nuova stagione

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BUSTO ARSIZIO – Ad aprire la stagione del Gagarin è stato l’hardcore al fulmicotone degli Young Blood che sabato 14 settembre, insieme agli Scheletri, hanno calcato il palco del circolo Arci di Busto Arsizio. Tra gli artisti che si esibiranno prossimamente ci sono Ronin e White Hills ma, come ha raccontato Francesco Tosi, colonna portante del locale, oltre alla musica dal vivo c’è un calendario ricco di iniziative.

Una serata di rock newyorchese

«La stagione sarà in continuità con gli anni scorsi. Ora si apre la campagna associativa Arci che per noi è importante, ci sostiene», ha spiegato Tosi. Quanto ai concerti, «è prevista la solita commistione: tante band straniere ma anche italiane e locali. Tra gli appuntamenti più significativi spicca sicuramente il concerto di venerdì 15 novembre dei White Hills, formazione tra indie e new wave. Aprirà per loro Martin Bisi, famoso fonico che ha prodotto Sonic Youth e Swans: sarà una serata dedicata al rock newyorchese. Dall’Italia indie arriveranno, venerdì 27 settembre, le rivisitazioni di famosi brani trap a opera dei The André e, il giorno dopo, il post-rock dei Ronin, che proprio al Gagarin terranno il primo concerto del nuovo tour di “Bruto Minore”. Poi suoneranno i Pedigree, gruppo metal estone, e gli Shivas di Portland, che fanno rock’n’roll».

Il documentario sul rastrellamento della Val Grande

Tra le altre proposte «torneranno il pugilato e lo yoga. Sono inoltre previsti un corso di editoria con alcune professioniste del settore, tra cui Violetta Bellocchio, e uno di teatro gestito dall’associazione Oblò: chi lo frequenta avrà la possibilità, una volta al mese, di entrare nel carcere di Busto. La compagnia svolge infatti al suo interno alcune attività: l’obiettivo è proprio aiutare a creare dei legami sociali tra chi è in carcere, chi ci è stato e non ci sta più, e chi non ci è mai stato. Abbiamo risistemato l’angolo libreria e verranno aumentate le iniziative letterarie; domenica 20 ottobre è previsto un appuntamento con Roberto Morandi, giornalista di VareseNews, in cui verranno proiettate alcune puntate di un documentario sul rastrellamento nazifascista della Val Grande». Come ha concluso Tosi, «oggi è molto importante fare attività aggregativa in provincia: magari viene vista un po’ come il luogo dove ci sono gli affetti, ma soprattutto come un luogo da abbandonare. Noi vogliamo diventare un punto di attrazione offrendo una programmazione di qualità».

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