Gallarate, gli aiuti per la ripartenza superano la prima prova in Commissione

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GALLARATE – Una settimana di tempo, per valutare le proposte che arriveranno dalle minoranze ma soprattutto per capire come e in che modo gli attesi  decreti del Governo e di Regione Lombardia andranno incontro agli enti locali. E’ il tempo che la maggioranza di Gallarate si è data per ultimare il Piano “A tutto gas”, portarlo in giunta per l’approvazione e poi in consiglio comunale  per la variazione di bilancio.

Chi ha fatto meglio?

“A tutto Gas” è il Piano da tra 3,7 milioni di euro (tra contributi economici concreti e taglio delle tasse e delle rette) presentato  dall’amministrazione Cassani (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Cittadini di centro) per far ripartire Gallarate nella cosiddetta Fase 2. «E’ una cifra importante, oltre il 5 per cento dell’intero bilancio comunale», ha sottolineato Giuseppe De Bernardi Martignoni (FdI) nella videocommissione Bilancio convocata oggi su Zoom. «Non conosco altri Comuni della provincia di Varese che hanno fatto altrettanto, sopperendo a un governo centrale che finora ha messo sul piatto soltanto un piatto di lenticchie».

Il taglio della Tari

Tra le proposte c’è anche il taglio della Tari del 25 per cento per le attività produttive costrette alla chiusura durante il periodo di quarantena, accolto con favore sia da Rocco Longobardi di Gallarate 9.9 («Sempre che a giugno si possa davvero riaprire, altrimenti andrà rimodulata») sia da Margherita Silvestrini (Pd) in quanto ulteriormente migliorativa rispetto alla proposta contenuta nel pacchetto “Gallarate riparte” portato al tavolo delle minoranze. «Non ci interessa la paternità delle misure adottate – ha sottolineato in più di un’occasione l’esponente dem – ma realizzare al più presto ciò che serve a Gallarate». Non sono mancate anche le critiche, come per esempio quella di Sebastiano Nicosia (Città è Vita) sui contributi da 55 euro per gli acquisti dei libri di testo degli studenti gallaratesi, definiti come aiuti a pioggia che potrebbero essere sostituiti con interventi più mirati.

Atto dovuto

Tra le misure per le famiglie c’è anche l’azzeramento delle rette (marzo-luglio) degli asili nido comunali e della fondazione scuole materne per un totale di 660.000 euro di rette che il comune e la Fondazione rinunciano a introitare. «Un atto dovuto, visto che non hanno usufruito del servizio», ha detto Luca Carabelli (Libertà per Gallarate) provocando la reazione dell’assessore Stefano Robiati («Saranno anche atti dovuti, ma non certo gratuiti») e del sindaco Andrea Cassani (Purtroppo atti dovuti non lo sono in tante scuole private e paritarie: tante famiglie sanno di cosa sto parlando»).

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