Gallarate esce dal Panizzi. Coppe (CèV): «Così è una città più isolata»

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GALLARATE – Ieri sera, 13 giugno, a margine della Commissione Cultura, il sindaco Andrea Cassani ha comunicato di aver firmato l’uscita del Comune di Gallarate dal Sistema bibliotecario Consortile “Antonio Panizzi”. A renderlo noto è il consigliere d’opposizione Cesare Coppe (Città è Vita), criticando una decisione che, non ancora formalizzata, era già stata preannunciata alcune settimane dall’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti. 

Gli investimenti in cultura

Per la lista civica di opposizione, si tratta di un errore. «Premesso che siamo consapevoli delle difficoltà del Sistema Consortile e della necessità di un suo ampliamento, non è la regolare prosecuzione delle attività bibliotecarie nella nostra Città a destare particolari preoccupazioni, quanto le modalità di questa decisione e la visione da cui scaturisce», spiega Coppe. «Giustificare gli investimenti in ambito culturale è un esercizio assai impegnativo, poiché i profitti spesso non sono economici e sono differiti nel tempo: il metro di giudizio non può dunque essere (solamente) quello economico».

Modalità e visione

L’assessore alla Cultura aveva spiegato i motivi che stavano portando alla rottura con il Panizzi, ma Città è Vita avrebbe preteso che prima di un atto ufficiale l’amministrazione condividesse la scelta in Commissione. Perché se è vero che Le ripercussioni di questa decisione saranno piuttosto limitate per Gallarate, avranno invece «sensibili ripercussioni per i Comuni limitrofi, che senza il supporto della Città di Gallarate al Sistema bibliotecario Consortile “Antonio Panizzi” potrebbero dover sospendere le aperture delle biblioteche civiche e ridurre drasticamente le offerte culturali sul proprio territorio». Conclude Coppe: «Qualcuno potrà dire “prima i gallaratesi”, mutuando slogan più rinomati a livello nazionale, ma noi non condividiamo questa visione del territorio. L’uscita di Gallarate dal Panizzi ci lascia l’amaro in bocca non tanto per le conseguenze che avrà, quanto per le occasioni mancate: Gallarate avrebbe potuto infatti porsi in dialogo con i Comuni limitrofi, rilanciando il Sistema e ponendosi come baricentro culturale di tutto il Gallaratese, andando a ricoprire un ruolo di leadership – almeno in ambito culturale, visto che in altri ambiti continuiamo a perdere terreno – per il territorio. Si è preferita invece questa via, già più volte calcata dalla Giunta Cassani: quella dello scontro con i Comuni limitrofi, dell’incapacità di dialogo e confronto politico, della miopia culturale».

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