Riapre al pubblico il Museo per gli Studi Patri. Custodisce i tesori del Gallaratese 

Gallarate museo studi patri

GALLARATE – Da domenica 2 ottobre inizia la riapertura al pubblico del Museo di via Borgo Antico a Gallarate. La Società Gallaratese per gli Studi Patri riapre le sale espositive la prima e la terza domenica di ogni mese fino a fine anno, nel pomeriggio dalle 15 alle 18.

I tesori del Gallaratese 

Si potrà accedere gratuitamente e gli accompagnatori volontari del Museo saranno lieti di illustrare le collezioni e di guidare i visitatori attraverso la sezione archeologica, la sala conferenze, la raccolta di epigrafi e la Pinacoteca alla scoperta della storia del territorio attraverso gli importanti documenti e le opere d’arte conservate nel Chiostrino medievale.  

Ai ragazzi e ai bambini che saranno accompagnati da genitori o familiari, verrà donata una guida del Museo, mentre gli adulti potranno acquistare le altre pubblicazioni della Studi Patri, dalle Rassegne ai cataloghi delle mostre che nel corso degli anni sono state ospitate nello storico edificio.

Nel pomeriggio di domenica 2 ottobre le visite saranno tenute dal presidente Massimo Palazzi e dal direttore del museo Matteo Scaltritti, che potranno svelare dettagli, storie ed aneddoti di questo luogo e della Società Gallaratese per gli Studi Patri, che dal 1896 custodisce e valorizza i tesori del  Gallaratese.

Gallarate museo studi patri

Il museo 

Dalla preistoria all’età romana, dal tardo antico al Medioevo, il museo della Società Gallaratese di Studi Patri racchiude, all’interno della sua graziosa cornice, il chiostrino del convento di San Francesco, reperti archeologici di notevole importanza.

Nella prima sala si vedono sia i resti di età neolitica, provenienti dalle stazioni palafitticole dei laghi varesini e consistenti soprattutto in punte di freccia, strumenti litici e ceramiche, sia molti dei ritrovamenti golasecchiani dei dintorni e che includono principalmente vasellame e ornamenti personali.

Del primo gruppo fa parte la piroga del Lago di Monate, esposta al centro della sala e che, per il suo stato di conservazione, rappresenta uno dei rari esemplari a noi giunti di imbarcazione preistorica.

La seconda sala espone una ricca documentazione archeologica di epoca romana comprensiva di numerose epigrafi e un sarcofago. Nella stessa sala poi sono presenti diverse collezioni numismatiche anche di età medievale. Una posizione centrale tra i reperti del museo è sicuramente il pluteo che originariamente separava l’altare e il coro dal resto della chiesa di San Giovanni di Castelseprio.

Il chiostrino stesso è un monumento medievale di notevole importanza per la città. Eretto nel 1234, l’edificio fu uno dei più antichi monasteri francescani in Lombardia, costituito da due chiostri annessi a una chiesa gotica. Non solo archeologia ma anche storia dell’arte.

Nel museo gallaratese, infatti, è esposta una raccolta di arte figurativa che copre un arco cronologico compreso tra il Medioevo e il XX secolo e che vanta la presenza di artisti celebri.

Tra le opere più considerevoli prendono posto le pitture di Giuseppe De Alberti, le affascinanti sculture di Adolf Wildt, dipinti di Nicolò Pisano e di Tanzio da Varallo e un bozzetto del Cerano. Nonché due sculture medievali provenienti da Cairate che rappresentano un ponte d’unione tra l’archeologia e la storia dell’arte.

Gallarate museo studi patri – MALPENSA24