Il centrodestra di Lonate dal prefetto: «Sul divorzio da Ferno potenziali irregolarità»

LONATE POZZOLO – La minoranza di Lonate Pozzolo non molla la presa. Anzi, col coltello fra i denti porta avanti la causa contro la decisione della giunta guidata dal sindaco Nadia Rosa di divorziare da Ferno. Ed evitare, così, che si ponga fine a vent’anni di Unione. Con una segnalazione inviata al prefetto di Varese, i consiglieri di centrodestra Ausilia Angelino, Mauro Andreoli, Davide Regalia, Claudia Fraccaro e Michele Rusconi ripercorrono i passi dell’atto di indirizzo di recesso che la maggioranza ha presentato in consiglio comunale lo scorso 21 dicembre, concentrandosi su quelle che hanno definito «potenziali irregolarità».

Gli effetti sul patrimonio. E nessun parere

Per il centrodestra lonatese «l’atto non è un atto di indirizzo». Piuttosto, sostengono, «sotto tale veste è mascherata la decisione del ricorso al recesso unilaterale, e si forza il consiglio comunale a prendere una netta posizione in merito». In quest’ottica, quindi, «su ogni proposta di deliberazione sottoposta alla giunta e al consiglio – che non sia mero atto di indirizzo – deve essere richiesto un parere», nello specifico «in ordine alla regolarità tecnica e contabile». La minoranza si concentra anche sui «riflessi diretti o indiretti sulla situazione economico-finanziaria o sul patrimonio dell’ente». Specificando che «nel concetto di “riflessi diretti” siano compresi certamente gli effetti finanziari già descritti nella disposizione previgente, ma anche le variazioni economico-patrimoniali conseguenti all’attuazione della deliberazione proposta». Per l’opposizione, dunque, «la decisione di ricorrere al recesso unilaterale è viziata sotto due profili». A partire dal fatto che «comporta effetti diretti sul patrimonio dell’ente e che la delibera è priva di pareri». Ma anche che «l’atto di indirizzo si sostanzia nelle scelte di programmazione della futura attività, che “necessitano di ulteriori atti di attuazione e di recepimento” da adottarsi da parte dei dirigenti preposti. Mentre l’atto di indirizzo assunto dal Comune contiene un provvedimento concreto, da assumersi nel rispetto della legge e dello statuto, quale il recesso unilaterale che ha un contenuto dispositivo puntualmente determinato». Come viene riportato – e citato nel documento – all’interno dello Statuto Unionale.

Le «circostanze non veritiere»

L’opposizione parla anche di «due circostanze non veritiere», in risposta alle motivazioni presentate dalla giunta Rosa sui vantaggi di sciogliere l’Unione. «Non risulta depositata agli atti del consiglio comunale alcuna valutazione o relazione preventiva a carattere economico gestionale», si legge nell’istanza del centrodestra. E sottolinea: «La stessa non è stata affrontata o discussa in sede preparatoria al consiglio, essendo stato il punto brevemente presentato in conferenza dei capigruppo, ma non discusso dalla competente commissione consiliare permanente». Così come hanno puntualizzato sulla proposta di convenzione per continuare a gestire la polizia locale insieme a Ferno. Anche se, secondo la minoranza lonatese, «Ferno non ha ricevuto alcuna proposta e all’esame del consiglio comunale nulla è stato documentato».

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