Il Circolo di Varese resiste. «Nonostante il Covid, radioterapia attiva al 100%»

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VARESE – Non c’è emergenza che tenga, all’ospedale di Circolo di Varese (foto di repertorio) la radioterapia rimane attiva al 100%. A comunicarlo è Asst Sette Laghi, che, nonostante i ritardi e le attese accumulate nel primo lockdown, afferma il netto miglioramento della situazione della radioterapia da settembre. «Grazie alla resilienza dei nostri operatori, assicuriamo queste cure ai malati oncologici», afferma il direttore generale Gianni Bonelli.

Non fermiamo la lotta ai tumori

Il centro di radioterapia di Varese, che opera nell’ambito della rete lombarda di servizi analoghi, ha garantito il 100 per cento delle prestazioni, recuperando integralmente il gap accumulato nel primo lockdown. «Ciò è stato possibile grazie all’applicazione scrupolosa delle norme di sorveglianza sanitaria, sia nei confronti dei pazienti che verso il personale del reparto. Nonché alla capacità di adattare le cure oncologiche alla mutata situazione, riducendo la necessità per i pazienti oncologici di accessi fisici all’ospedale, pur garantendo i livelli qualitativi di cure pre-Covid», spiegano da Asst Sette Laghi.

Il segreto dei medici

«Il segreto – dice il dottor Paolo Antognoni, direttore della struttura complessa di radioterapia dell’ospedale di Circolo – sta nel termine “ipofrazionamento della dose”». Si tratta di un fatto già noto nella letteratura medica specialistica, ma che prima della pandemia non si era tradotto ancora in protocolli di cura diffusi su larghissima scala.

«In pratica, a seguito di un’attenta anamnesi del paziente oncologico e di un’accurata caratterizzazione del suo tumore, è possibile abbreviare la durata e la frequenza del trattamento radiante senza ridurre la dose totale, cioè la quantità di radiazioni ionizzanti da somministrare e quindi senza compromettere il risultato finale della cura con le radiazioni», spiega Antognoni.

Grazie a queste nuove procedure, il reparto di radioterapia, già a partire dal primo lockdown del mese di marzo, è stato in grado di consentire il regolare svolgimento di tutti i trattamenti, riducendo  inoltre significativamente anche le liste di attesa per quelli di nuova prescrizione e garantendo, a partire dal mese di giugno, anche il recupero delle visite di follow-up ordinario.

Un esempio di resilienza

«Queste raffinate metodiche curative, unite al nuovo personale medico entrato in servizio a seguito del concorso espletato a settembre ci fanno guardare al futuro con grande ottimismo», dice il direttore di radioterapia. Supportato da Gianni Bonelli, dg dell’Asst Sette Laghi. «Questo reparto è un perfetto esempio di resilienza del nostro sistema sanitario. Davanti a un’emergenza di proporzioni inusitate, riesce ad adattarsi e a gestire la criticità unendo all’indispensabile spirito di abnegazione del personale che non ringrazieremo mai abbastanza, la capacità di innovare, di trovare nuove strade terapeutiche in grado di coniugare efficacia ed efficienza».

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