Il ct Davide Cassani fa le carte al circuito Mondiale di Imola: «Percorso durissimo»

davide cassani

IMOLA – È ufficiale: i Campionati del Mondo di ciclismo 2020 si terranno in Italia. Imola e l’Emilia Romagna sono pronti ad ospitare la rassegna iridata dal 24 al 27 settembre. Dopo il forfait di Aigle-Martigny 2020 e i tanti problemi conseguenti alla pandemia mondiale causata dal Covid-19, la candidatura azzurra ha prevalso rispetto a quella francese, fino a poco tempo fa data per favorita, soprattutto per il parere favorevole della commissione medica.

A causa delle restrizioni ai viaggi, nel nostro Paese si terranno solo le prove della massima categoria, mentre le categorie giovanili quest’anno non disputeranno la sfida iridata. Giovedì 24 si svolgerà le prova a cronometro femminile, seguità venerdì 25 da quella maschile. Entrambe si svilupperanno su un percorso di 32 km quasi completamente piatto (soli 200 mt di dislivello) che premierà gli specialisti delle prove contro il tempo.

La partenza e l’arrivo di tutte le prove avverrà nell’autodromo Enzo e Dino Ferrari. Sabato 26 sarà di scena quella riservara alle Donne Elite (144 km e 2.750 m di dislivello) e domenica 27 quella dei Professionisti, che misurerà 259,2 km per un totale di quasi 5.000 metri di dislivello. Come richiesto dall’UCI il percorso delle prove in linea sarà esigente. Il circuito misura 28.8 km (le donne dovranno affrontarlo 5 volte, gli uomini 9) e presenta due salite impegnative per un totale di 3 km con una pendenza media del 10% e punte massime del 14 %.

Davide Cassani, il ct azzurro, è nato a pochi chilometri da Imola ed è lui a illustrarci il percorso della prova iridata.

Davide quanta emozione ha provato quando ha saputo che il Mondiale si correrà nella sua terra?
«Per me è stata una sensazione unica. La scelta per me di fare il ciclista nasce dal Mondiale del 1968, quando a conquistare il titolo fu Vittorio Adorni. Avevo 7 anni quando mio padre mi prese per mano e mi disse che saremmo andati a vedere i Campionati del Mondo. Quell’esperienza segnò per sempre la mia vita, non dimenticherò mai quella giornata».

C’erano altri candidati italiani e anche la Francia si era proposta. A suo avviso perché è stata scelta Imola?
«Abbiamo potuto offrire garanzie importanti da un punto di vista organizzativo e un percorso difficile quanto quello svizzero. All’estero spesso pensano che l’Emilia Romagna, abbia solo la riviera con il mare, mentre esiste un Appennino con salite molto impegnative e paesaggi veramente suggestivi».

A chi va il merito per la scelta di Imola?
«Sicuramente al presidente della Federciclismo Renato Di Rocco, che si è esposto in prima persona per far arrivare in Italia il Mondiale e poi al presidente della Ragione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che da subito ha creduto a questo progetto e che si era impegnato anche a far ripartire il ciclismo a luglio, da queste strade».

Che tipo di percorso sarà?
«Sarà un percorso durissimo. Con 259,2 chilometri con un totale di quasi 5000 metri di dislivello per gli uomini e 144 chilometri e 2750 metri di dislivello per le donne. Insomma molto simile a quello svizzero, ma con un clima molto più mite».

Quali saranno i punti chiave?
«Il circuito da 28,8 chilometri sarà ripetuto dagli uomini 9 volte e 5 per le donne con due salite al 10% e 14%».

Una zona molto importante in questa prova iridata sarà quella di Riolo Terme. Ci spieghi meglio.
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Da Imola si andrà subito verso il circuito dei Tre Monti, verso Riolo Terme che sarà un po’ il fulcro del percorso e cominceranno le salite che faranno la selezione. Ci sarà la salita di Mazzolano, che collega Imola con l’Appennino passando proprio per Riolo Terme e Gallisterna con pendenze vicine al 15% e che è sempre nel territorio di Riolo».

Abbiamo parlato di Imola e di Riolo Terme, luoghi che hanno avuto un ruolo importante nel ciclismo post Covid. In quale modo?
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Quando a luglio il ciclismo italiano è ripartito, è stata questa zona a rilanciare questo sport nel nostro Paese. Imola con il suo autodromo ha fatto ripartire le gare su strada e Riolo Terme ha dato il via alle gare di Mtb. Queste sono zone dove il ciclismo è di casa ed è uno sport amato e rispettato da tutti. È un territorio che può offrire veramente tanto sia agli stradisti che agli appassionati del fuori strada, senza dimenticare la pista con Forlì».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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