Il museo dei bambini a Legnano? Solo fumo negli occhi

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LEGNANO – Ancora una volta la giunta Radice ha dato dimostrazione del suo disprezzo per la partecipazione e per il confronto con i consiglieri comunali e con la cittadinanza.

In segreto ha predisposto il colpo di scena dell’approvazione del progetto di fattibilità tecnica ed economica della trasformazione degli ex bagni pubblici in un non meglio precisato “museo dei bambini” con la spesa di 3 milioni e 670.000 euro, di cui circa un milione e mezzo solo per arredi, installazioni e spese tecniche. La complessa progettazione di fattibilità ha sicuramente richiesto molto tempo ed è stata condotta dagli uffici comunali avendo cura di non fare trapelare alcuna notizia.

Mera operazione di immagine

La stessa delibera di giunta non è stata ancora pubblicata, ma per accentuare l’effetto propagandistico a sorpresa è stata comunicata agli organi di informazione locale per diffondere l’immagine di una giunta che si prende amorevolmente cura dei bambini.

Gli zelanti consiglieri di maggioranza sono sicuramente pronti a magnificare questa decisione e a votarla senza metterla in seria discussione, stroncando con la forza dei numeri ogni discussione, così come hanno sempre fatto. Conta solamente l’immagine e la ricerca di un facile consenso. Chi solleverà dubbi o evidenzierà problemi correrà il rischio di essere additato come nemico dei bambini.

Ciò nonostante non si può evitare di rilevare che in città non è mai stata evidenziata la necessità di una simile struttura e non è mai stata avviata alcuna discussione su un progetto di attività del museo dei bambini. La stessa giunta non ha idee precise su cosa si farà in questo museo e dichiara che avrà una “forma non ben definita, ma servirà a ridare importanza alle aree lungo il fiume”.

Enorme spesa prevista

La connessione tra il museo dei bambini e la valorizzazione delle aree lungo il fiume appare tutt’altro che chiara. Eppure la spesa prevista è enorme, anche solo per gli arredi e per le installazioni e sarebbe doveroso valutare con attenzione la priorità di questa operazione rispetto ad altre necessità della città e anche ad altre necessità dei bambini legnanesi. Occorre poi comprendere quale sarà il rapporto tra il museo dei bambini e le istituzioni scolastiche e i loro programmi didattici ed educativi, che a quanto risulta non comprendono questa attività museale.

È doveroso chiedersi chi gestirà il museo e con quali fondi potrà farlo. L’operatore sicuramente non sarà il Comune, visto che tende ad affidare all’esterno i suoi servizi. Sarà la solita azienda So.Le alla quale sono stati attribuiti i servizi scolastici e che si vuole a tutti i costi potenziare? Oppure sarà un ente privato, un’associazione o una fondazione del terzo settore, vista la predilezione preconcetta verso questi soggetti da parte della giunta?

Le questioni da definire sono molteplici e per esempio si dovrebbe sapere quali e quanti bambini potranno usufruire del museo, quali attività verranno svolte e quanti saranno i costi per gli utenti.

Una scatola vuota

Non si esclude a priori che un museo dei bambini, magari in altra sede e con costi minori, possa essere attivato all’interno di un progetto complessivo di politica comunale verso l’infanzia, ma questo progetto non esiste e non è stata rilevata alcuna priorità tra il museo ed altre possibili iniziative.

Meglio sarebbe che la giunta dia avvio a un’analisi delle necessità dei bambini legnanesi e a una aperta e seria discussione con chi opera nel settore e con i cittadini interessati, senza privilegiare aprioristicamente la soluzione estremamente costosa del museo dei bambini, che in questa situazione appare un’irrazionale fuga in avanti.

Franco Brumana – Movimento dei Cittadini

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