BUSTO ARSIZIO – Oggi le comiche a Palazzo Gilardoni. Ci scuserà il caro sindaco Emanuele Antonelli (e ci scuseranno i lettori per essere ancora qui a narrare di una stucchevole questione di incomunicabilità) se ci passa per la mente Ridolini. Il famoso attore statunitense del cinema muto ci sovviene guardando il video in cui, durante una pubblica riunione della commissione Bilancio-Affari Generali, oggi 13 febbraio, Antonelli si copre il viso con un foglio per non farsi riprendere dal giornalista di Malpensa24. Uno spettacolo mai visto in tanti anni di carriera, che dovrebbe generare scontate riflessioni sulla libertà di stampa, sul diritto di cronaca, sulla democrazia, sulla censura istituzionale e su tutto quel che volete voi e, invece, produce in noi una fragorosa risata. Benché, all’ordine del giorno della commissione ci fosse la pesantissima grana di Accam, per la quale c’è ben poco da ridere.
Antonelli ce l’ha con Malpensa24 per sue, imperscrutabili ragioni o, più semplicemente, perché non siamo abituati agli inchini. Oggi, dopo aver tentato di impedire la ripresa con lo smartphone del suo intervento, appellandosi inutilmente a norme che non conosce (i regolamenti municipali consentono ai giornalisti le riprese video/fotografiche), si è reso protagonista del plateale gesto.
Dovremmo abbandonarci allo sconforto davanti a una situazione irrecuperabile: i nostri tentativi di abbattere l’insensato muro tra noi e il primo cittadino sono andati a vuoto. Per la sua irrazionale avversione verso M24. Per un pregiudizio che rischia di sfociare in una sorta di ossessione, davanti alla quale non possiamo più fare nulla. Se non, appunto, riderci sopra. Un po’ meno divertiti dovrebbero essere quegli esponenti politici che assistono inermi, quasi tremebondi e silenti, alle iperboli di un sindaco che fa e disfa, li comanda a bacchetta come fossimo in tempi di nostalgica memoria e, per di più, annunciano (Fratelli d’Italia, Lega provinciale) di volerlo ricandidare per un secondo mandato. Noi ci sbellichiamo dalle risa, con la promessa che mai taceremo una sola notizia. Ma per Busto e certa politica c’è solo da piangere.