Il sindaco di Sesto contro la distribuzione delle mascherine delle sarte volontarie

sindaco sesto mascherine gratis

SESTO CALENDE – Scoppia il caso a Sesto Calende sulle mascherine gratuite realizzate dalle sarte volontarie. Proprio quando è iniziata la distribuzione (ieri 18 aprile nelle frazioni di Lisanza, Lentate e Oneda), il sindaco Giovanni Buzzi in una comunicazione ufficiale ha preso le distanze dall’iniziativa, paventando persino l’intervento della polizia locale: «Verranno eventualmente perseguiti qualora se ne ravvisasse la potenziale pericolosità».

Le mascherine dei volontari

Per sopperire alla mancanza di presidi individuali di sicurezza, due settimane fa un gruppo di persone ha coinvolto genitori, volontari dell’orotario e singoli cittadini nella produzione di mascherine non certificate. «Mi hanno contattata due settimane fa», racconta una mamma. «Considerato che le mascherine allora erano introvabili e che il Comune non le distribuiva mi sono messa anche io a cucire, contenta di poter fare qualcosa di utile per la comunità».
Lavabili a 60 gradi, hanno soltanto uno strato di Tnt tra le due di stoffa che impedisce la fuoriuscita di goccioline di liquido che si generano quando si parla, si tossisce o si starnutisce. Non sono assolutamente riconosciute come presidio medico, ma sempre meglio di un foulard o una sciarpa come previsto anche dalla direttiva regionale che obbliga di coprire bocca e naso.

La comunicazione del sindaco

Al Comune però l’iniziativa non è piaciuta, come ha fatto capire il sindaco nella comunicazione diffusa ieri sera 18 aprile: «Segnalo che sono in atto altre forme di distribuzione autogestite da diversi gruppi di cittadini che tuttavia non sono in alcun modo garantite e patrocinate dal Comune e dalla Protezione Civile. I dispositivi oggetto di tali iniziative e le forme di distribuzione che non garantissero gli standard di sicurezza necessari, verranno eventualmente perseguiti qualora se ne ravvisasse la potenziale pericolosità. Dobbiamo tutti renderci conto che sono ancora momenti di grave emergenza e grande rischio per la salute che possono produrre altrettanto gravi conseguenze sanitarie e penali se gestiti con superficialità, seppure con le migliori intenzioni».

Da lodare non da condannare

Le parole di Buzzi hanno immediatamente acceso il dibattito politico, con il gruppo di opposizione Sesto 2030 che difende i volontari: «Riteniamo che le parole pronunciate dal nostro Sindaco, riguardo alla possibilità di perseguimento nei confronti dell’azione di quei cittadini che, volontariamente e gratuitamente, hanno voluto sopperire alla mancanza di mascherine certificate producendole artigianalmente, siano inaccettabili. Questo tipo di iniziative sono da incoraggiare, difendere e lodare. Sono queste le azioni che costruiscono coesione, speranza e allenano la cittadinanza alla solidarietà».

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I volontari si ritirano

Dopo aver letto la comunicazione di Buzzi, questa mattina i promotori di “Mascherine per Sesto” hanno deciso di fermare l’attività per evitare che i volontari possano incorrere in denunce: «Non nascondiamo il dispiacere profondo».

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