Corruzione a Induno: «Non pagheremo noi per atti chiesti alla politica»

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INDUNO OLONA – «Non vogliamo pagare per atti chiesti espressamente dai politici», lo ha detto l’avvocato Patrizia Esposito, difensore di Walter Bardelli, funzionario del Comune di Induno Olona, coinvolto nella presunta maxi truffa con corruzione ai danni del Comune di Induno (in uno stralcio di indagine risulta indagato anche il sindaco Marco Cavallin accusato di abuso d’ufficio, capo di imputazione per il quale il pubblico ministero titolare delle indagini Massimo Politi ha chiesto l’archiviazione, e omessa denuncia, fatto per il quale è stato invece chiesto il rinvio a giudizio).

Atti chiesti dai politici

Ieri, lunedì 21 giugno, davanti al Gup di Varese Giuseppe Fertitta l’avvocato Esposito ha chiarito il perché della decisione di rinunciare al rito abbreviato precedentemente chiesto preferendo affrontare il dibattimento. Il primo punto riguarda la riformulazione in modo sostanziale, per tre volte, del capo di imputazione a carico di Bardelli da parte del pm. In seconda istanza alla base della scelta c’è una precisa strategia processuale: dimostrare la precisa posizione dell’imputato evitando «Di essere noi a pagare per atti chiesti espressamente dai politici così come risulta da molteplici intercettazioni».

La prova nelle intercettazioni

Il 29 settembre il Gup dovrà invece decidere se rinviare a giudizio o archiviare le posizioni degli altri indagati. L’indagine della guardia di finanza portò nel novembre 2019 all’arresto di tre persone (oltre a Bardelli furono sottoposti a misura anche l’agente di commercio Davide Bergamasco e Silvana Moretti, titolare di un’impresa edile con sede a Varese). In tutto le persone indagate furono 26. Ieri la presa di posizione forte della difesa del geometra comunale che chiama “in concorso” (citando i contenuti delle intercettazioni) anche la politica.

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