Influenza, vaccinazione per gli anziani ancora insufficiente ma in crescita

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VARESE – La copertura, per quanto riguarda agli anziani, non raggiunge ancora l’obiettivo fissato dall’Oms; i dati attestano però la possibilità di migliorare. È quanto è emerso oggi, giovedì 7 novembre, nella sede di Ats Insubria a Varese che, alla presentazione della campagna 2019/2020 per la vaccinazione antinfluenzale, ha visto l’intervento di diversi specialisti. L’incontro si è svolto alla presenza di Emanuele Monti (Lega), presidente della III Commissione Sanità e Politiche Sociali di Regione Lombardia, Lucas Maria Gutierrez ed Edoardo Majno, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario di Ats Insubria.

Gratuità per le categorie a rischio

Per l’attuale campagna, ai fini di garantire ampia disponibilità di vaccino, sono state acquistate dalle Asst afferenti ad Ats Insubria complessivamente circa 217.500 dosi, alle quali potranno esserne aggiunte altre in base alle necessità. La quota complessiva riservata alla medicina generale è pari a circa 180.000. «La sinergia tra i vari operatori sanitari è la chiave vincente», ha dichiarato Monti, ricordando la gratuità del vaccino offerto da Regione Lombardia ad alcune categorie a rischio come over 65, donne in gravidanza e persone con patologie che aumentano il rischio di complicanze. «Si tratta di una malattia trasversale, nazionalpopolare, che può sembrare banale ma ha un impatto da non sottovalutare», ha osservato Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano. «La vaccinazione è un’opportunità per tutti, che necessita uno sforzo coordinato».

C’è ancora molto lavoro da fare

Majno, sottolineando l’importanza sotto il profilo etico e sociale dell’adesione alla vaccinazione da parte degli operatori sanitari, ha ricordato che, per quanto riguarda gli over 65, «c’è ancora molto lavoro da fare. I numeri esprimono tuttavia una possibilità di migliorare». La copertura del target anziani in Italia rimane inferiore all’obiettivo minimo fissato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dal Piano Nazionale Prevenzione Vaccini, pari al 75%. In Ats Insubria (1.427.796 residenti – dato Istat al 01/01/2019) nella stagione 2018/19 sono stati vaccinati in totale 188.130 soggetti, di cui 158.749 over 65 su un totale di 329.824 assistiti residenti in questa fascia d’età. Quindi il dato di copertura negli over 65 è risultato pari a 48,13%, in linea con il dato regionale e in progressivo, seppur minimo, aumento negli anni: 42,18% nel 2016, 44.17% nel 2017.

La rete di sorveglianza

Durante il periodo influenzale, l’andamento della malattia viene monitorato a livello nazionale mediante una rete sanitaria di sorveglianza; nella stagione 2019-2020 proseguirà anche nel territorio di Ats Insubria l’attività dei medici sentinella. Tali sistemi hanno evidenziato come l’impatto dell’influenza nell’ultima stagione sia stato maggiore rispetto alle precedenti: secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità si stima siano stati colpiti oltre 8 milioni di italiani. La curva epidemica ha raggiunto il picco nelle prime due settimane di febbraio, in cui si è registrato un livello massimo di incidenza “Molto alto” superiore a 15,56 casi/1000 assistiti. In oltre 800 casi l’influenza si è manifestata in forma grave e ha richiesto cure intensive. Nel territorio di Ats Insubria ne sono stati notificati 19 casi, che hanno riguardato appartenenti a categorie a rischio. Per due si è verificato il decesso, mentre per altri due pazienti si sono evidenziati esiti neurologici permanenti.

Un’epidemia annunciata a cadenza stagionale

«I dati epidemiologici relativi all’ultima stagione, indicanti che oltre otto milioni di italiani sono stati colpiti da influenza, di cui oltre 800 in forma grave e complicata, attestano il forte impatto sociale e di salute determinato da un’epidemia annunciata a cadenza stagionale», ha commentato Gutierrez. «Devono far riflettere non solo le istituzioni sanitarie, ma anche i cittadini, sul dovere di cogliere, tramite un gesto semplice quale la vaccinazione, una preziosa opportunità di prevenzione. Da qui il grande impegno di Ats nel coordinamento dell’intera rete sanitaria locale, al fine di poter garantire un’offerta vaccinale efficiente e omogenea».

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