Insegnante accoltellata, in carcere lo studente 16enne di Abbiategrasso

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Il procuratore del Tribunale dei minori, Ciro Cascone

ABBIATEGRASSO – È stato convalidato l’arresto per tentato omicidio, a carico dello studente di 16 anni che lo scorso 29 maggio ha aggredito con un coltello la sua insegnante, Elisabetta Condò, all’interno di un istituto scolastico di Abbiategrasso (Milano). Lo ha reso noto stamane, 1 giugno, il Procuratore della Repubblica per i Minorenni di Milano, Circo Cascone. I reati contestati dalla Procura sono, nello specifico, tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e detenzione di armi finalizzata alla commissione del reato di tentato omicidio.

L’inchiesta e la misura cautelare del carcere

Le indagini hanno evidenziato che il ragazzo, all’improvviso, in aula, durante la lezione, ha colpito la propria docente, aggredendola alle spalle, con un pugnale che aveva portato all’interno dell’istituto scolastico nascosto nello zaino, procurandole gravi lesioni, fermandosi solo dopo la fuga della donna dall’aula. Lo stesso giovane poi, impugnando una pistola – rivelatasi successivamente essere un’arma ad aria compressa – ha minacciato i compagni perché si allontanassero dall’aula.

Le ammissioni e il silenzio

All’odierna udienza di convalida, il 16 enne ha ammesso la propria responsabilità, non riuscendo a fornire una spiegazione al gesto compiuto, e non formulando alcuna riflessione critica rispetto alla gravità delle proprie azioni. All’esito dell’udienza il giudice per le indagini preliminari ha disposto nei confronti dell’indagato la misura della custodia cautelare in carcere. Le attività investigative proseguiranno per definire ulteriormente il quadro e ricostruire i tratti di personalità del giovane indagato.

Il punto di vista del Procuratore Cascone

“La vicenda ha destato, comprensibilmente, un notevole clamore mediatico, oltre che un naturale allarme sociale essendo avvenuta all’interno di un istituto scolastico”, ha spiegato il Procuratore, “da parte di un adolescente che non aveva mai manifestato segnali particolari di aggressività”. Poi ha proseguito: ” L’auspicio è che il clamore mediatico rientri nel canale del fisiologico e doveroso diritto di cronaca, onde evitare una sovraesposizione delle parti coinvolte, a cominciare dal giovane indagato, ma soprattutto degli altri studenti, già molto scossi per l’episodio accaduto nella propria scuola”.

Secondo Cascone, ” al di là delle condizioni personali che possano aver determinato il gesto in questione”, lo stesso va letto, “a parere di questo Ufficio, quale episodio isolato, non sintomatico o tendenziale del disagio e malessere diffuso in alcune fasce della popolazione giovanile e adolescenziale”.

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