La Festa del 2 Giugno per rinnovare i valori della libertà

regione romani 2giugno

di Federico Romani*

Il 2 giugno del 1946 il popolo italiano attraverso un referendum scelse di abbandonare la Monarchia per la Repubblica. Un voto a cui parteciparono per la prima volta le donne, un evento che segnò una svolta significativa nella storia dell’Italia, un passo cruciale per la parità di genere e per l’affermazione dei principi democratici che oggi ci guidano. L’Italia scelse così una strada di memoria e di speranza insieme, forte della consapevolezza di essere una comunità con radici salde nella propria storia e nella propria identità, ma al tempo stesso capace di guardare al futuro interpretando al meglio il cambiamento dei tempi

In un periodo in cui nella nostra società sembra prevalere lo scetticismo e la disaffezione alla partecipazione sociale e manca spesso la volontà di assumersi in prima persona responsabilità civili, dobbiamo prendere spunto proprio da questa Festa per ricordarci che 77 anni fa siamo stati capaci come italiani e come lombardi di rimboccarci le maniche e ricostruire al meglio un paese impoverito e provato dalla guerra. Negli anni successivi siamo stati capaci di superare anche le contrapposizioni ideologiche e politiche per unirci nella difesa della Repubblica dagli assalti dei nemici della democrazia, in primo luogo dalla violenza sanguinosa del terrorismo prima e delle organizzazioni criminali e mafiose poi.

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Federico Romani

Il 2 giugno deve continuare ad essere pertanto un collante di valori ideali e politici, motore di una dialettica capace di superare i contrasti in nome degli interessi superiori della comunità nazionale. In questa giornata è importante rendere omaggio a coloro che hanno contribuito a difendere la nostra Repubblica e i nostri valori, a cominciare dalle forze dell’ordine e dai nostri soldati impegnati in missioni di pace e sicurezza in tutto il mondo, che ogni giorno rischiano la propria vita per proteggere il nostro Paese. Un pensiero particolare va ai soldati italiani della Kfor, la forza militare internazionale guidata dall’Alleanza atlantica con il compito di mantenere pace e ordine in Kosovo e che pochi giorni fa sono stati feriti durante i disordini scoppiati in quel territorio: a loro va l’augurio di una pronta guarigione insieme a un pensiero di gratitudine.

Ricordiamo infine con commozione anche i soldati italiani caduti in servizio, che hanno sacrificato le loro vite per difendere per la nostra nazione e per garantire la pace e la libertà in altre parti del mondo.

Un pensiero lo rivolgo oggi anche all’Europa e alle istituzioni europee: scegliendo la Repubblica, l’Italia ha scelto la strada della democrazia e della libertà, valori e principi che in tutti questi anni ha sempre cercato di promuovere anche all’interno delle istituzioni europee. Oggi l’Europa delle autarchie e delle oligarchie, l’Europa dell’omologazione e delle direttive imposte dai burocrati, non è l’Europa nella quale si riconoscono i principi repubblicani sui quali è fondata la nostra nazione. Forte deve essere e sarà pertanto il nostro lavoro per una nuova Europa che sappia valorizzare le diversità presenti al suo interno facendo sì che possano essere contributo di ricchezza e di vivacità per le istituzioni europee, oggi troppo appiattite su direttive e imposizioni nelle quali i Paesi membri faticano a riconoscersi

La democrazia e la libertà non sono mai acquisite definitivamente. Richiedono impegno costante, vigilanza e una partecipazione attiva da parte di tutti i cittadini. Trasmettere la memoria ai giovani è un modo per assicurare che questi valori essenziali non vengano mai dimenticati e che la fiamma della democrazia e della libertà continui a bruciare luminosa nel futuro. Consapevoli che la vera forza, la vera anima di ogni Paese e di ogni istituzione sono e restano sempre i suoi cittadini. A loro va il grazie delle nostre istituzioni per quanto quotidianamente fanno per le nostre comunità.

*presidente del Consiglio regionale della Lombardia

regione romani 2giugno – MALPENSA24