La geografia esplora i laghi della Lombardia

Seminario sul Lario all’Università dell’Insubria, un autentico “fenomeno” turistico

Il Lario, le sue magnifiche sponde, i paesaggi, la storia, le tradizioni e personaggi come George Clooney che lo mettono al centro delle proprie scelte di vita. E’ qui, sul lago di Como, che il professor Giuseppe Muti accompagnerà studenti e ospiti durante il seminario webinar di mercoledì prossimo, 28 aprile, nell’ambito delle attività organizzate dall’Università dell’Insubria, corso di laurea in “Storia e storie del mondo contemporaneo”. La geografia, intesa come scienza, esplora dunque i laghi della Lombardia, tappa fondamentale del ciclo di incontri su “Attualità, territorio e ricerca geografica”, in collaborazione con l’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia, A.I.I.G. sezione di Varese. Appuntamento alle ore 15 sulla piattaforma Teams Uninsubria, per l’incontro dal titolo “Esercizi di geo-grafia La regionalizzazione turistica (e ambientale) del lago di Como”.

Di cosa si tratta? “Il lago di Como è il fulcro di una delle principali regioni turistiche italiane per l’unicità della sua dotazione ambientale e culturale, per la sua storia turistica, che vanta oltre duecento anni, e per la forza della sua immagine, che comprende alcune icone globali del lusso e del “saper vivere” – spiega il professor Muti – L’attuale livello di conoscenze quantitative e qualitative, tuttavia, non permette di cogliere le reali dinamiche della regione, né tanto meno di organizzare il fenomeno e di pianificare il territorio in senso sostenibile, sia in ottica ecologica che socio-economica. Basti pensare che il divo di Hollywood, George Clooney, è ancora diffusamente indicato come una delle cause della fama turistica del lago di Como, quando invece la relazione è esattamente inversa! Come in un laboratorio geografico che riproduce in scala ridotta diverse problematiche nazionali, il seminario indagano, unitamente a quello del 12 maggio, la “regionalizzazione turistica” e la “territorializzazione turistica” delle province lariane”.

L’appuntamento del 28 aprile riorganizza le rappresentazioni istituzionali del turismo lariano e propone un rinnovato sguardo sui flussi turistici ufficiali e, soprattutto, su quelli non rilevati, individuando alcune criticità in fatto di pianificazione e sostenibilità. Il turismo sostenibile, infatti, dovrebbe svolgersi in parchi ed aree protette, che però sono del tutto inesistenti sui laghi dell’Insubria. Nonostante la loro importanza ambientale, economica e culturale i laghi insubri non sono degni di alcun tipo di protezione ambientale. Linee guida che sono di importanza strategica per le istituzioni a cui è affidato il compito di promuovere il territorio. “Il secondo seminario sul Lario, quello del 12 maggio – prosegue il professor Muti – ricostruisce invece in chiave critica la storia turistica del lago di Como e delle sue immagini diffuse in tutto il mondo dal romanticismo. Ieri come oggi, infatti, il movimento romantico è legato a doppio filo ai vaporosi paesaggi lariani”. Dal turismo pionieristico della prima metà dell’ottocento, al sistema turistico transnazionale della seconda metà dell’Ottocento, fino al turismo di massa del dopoguerra e alla successiva, difficile, riconversione geoeconomica di una regione industriale, il percorso illustra la produzione sociale degli spazi turistici lariani e gli squilibri e le conflittualità che ne sono derivate.

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