La rabbia del sindaco e i problemi veri di Busto Arsizio

aantonelli filiberto busto

Ci dicono che Emanuele Antonelli, il sindaco di Busto Arsizio, sia arrabbiatissimo con Malpensa24. La nostra colpa? Avere dato conto delle polemiche che hanno preceduto l’inaugurazione di piazza Vittorio Emanuele II. Pazienza, non sarà questo a toglierci il sonno.

Ci spiace però che il primo cittadino, al termine di un discorso fino a quel momento apprezzabile, abbia bollato come indegne le critiche e il teso dibattito per la presenza del principe Emanuele Filiberto alla cerimonia di oggi, sabato 17 novembre, anniversario della promulgazione delle leggi razziali nel 1938. Aspetto noto e, appunto, fonte dei  tanti distinguo attorno alla manifestazione. Giusti? Sbagliati? Secondo Antonelli, distinguo appunto indegni. E’ la sua opinione, che non condividiamo ma che registriamo per dovere di cronaca,  per non adeguarci al cosiddetto pensiero unico che piace tanto a certi settori della politica nostrana.

Ma invece di incarognirsi con i giornalisti di Malpensa24, che fanno né più né meno che il loro lavoro, Antonelli dovrebbe cominciare  a guardare più a fondo nella sua maggioranza, evitando di prendere noi come capri espiatori di una situazione che ha ben altre origini e sostanza.

Questa mattina in piazza non c’era un solo esponente della Lega e, Forza Italia, era rappresentata da un paio di pedine marginali in città. In fuga anche gli assessori, tranne uno. Assenze vieppiù annunciate quanto  indicative di un clima che non depone al bello. Assenze che vanno ben oltre la questione della data e del marchio monarchico della mattinata e, come già accaduto quest’estate  alle prime notizie sulle modalità organizzative e sugli ospiti di sangue blu da invitare alla kermesse inaugurale, dicono di rapporti molto difficili tra il primo cittadino e i suoi sostenitori partitici. I quali gli contestano un decisionismo che spesso non tiene conto delle posizioni politiche, dei desiderata di coloro i quali lo hanno espresso e dei suoi collaboratori in giunta, delle esigenze generali in rapporto a quelle di qualche singolo assessore a lui vicino. Siamo al punto che nel centrodestra si stia pensando a una verifica politica, per arrivare addirittura al rimpasto dell’esecutivo. In chiaro: cambiare un paio di assessori ben individuati. Sussurri tenuti per ora sottotraccia per diversi motivi, a cominciare dal fatto che uscire allo scoperto significherebbe irritare ancor più un sindaco spesso irritato di suo.

Siccome conosciamo i nostri polli, può anche essere che nessuno confermi simili indiscrezioni, benché valgano come conferma i palesi vuoti politici in piazza. Senza dimenticare il solco tra il primo cittadino e i partiti di maggioranza, solco aperto attorno alla ingarbugliatissima vicenda di Accam che racconta di un sindaco solo contro tutti. Questione diversa ma della stessa medaglia.

Alle corte. Archiviata la cerimonia, omaggiato Sua Altezza Reale, sbollite le emozioni monarchiche e digeriti i bruscitti offerti al popolo con regale generosità, la politica torni a pensare seriamente ai problemi veri di Busto Arsizio. Che sono tanti e di non facile soluzione. Tutto il resto, compresa la divisiva kermesse di quest’oggi,  è buono per fare spettacolo. Magari da commentare con un sorriso. Vero, signor sindaco?

 

Antonelli filiberto busto – MALPENSA24