La sinistra di Samarate chiama Zocchi: «Stringiamo un’alleanza»

SAMARATE – La sinistra samaratese continua a muoversi per le elezioni. E a qualche giorno di distanza dall’ufficializzazione del primo candidato a sindaco, Tiziano Zocchi, frontman di quello che si pone come gruppo del cambiamento, da Articolo Uno – MDP viene rinnovato l’invito ad allargare questa alternativa, in una grande alleanza politica civica che possa opporsi alla Lega.

Chiediamo alleanza a Zocchi

Un ultimo appello alle minoranze, quello del gruppo “Alternativa per Samarate” (con Luigino Portalupi, Rolando Franco,Carlo Aspesi, Raffaele Elia, Domenico Aiello, Giampiero Ferraro)  che ha presentato il simbolo della lista con cui correrà alle amministrative. Nei mesi passati è stato cercato il dialogo con tutte le forze politiche alternative al centrodestra, ma «è mancato il confronto con il Partito Democratico», aveva spiegato Luigino Portalupi. Nessuna risposta dunque per la «nostra proposta pubblica di costruire una grande alleanza». Ma l’ufficializzazione di Zocchi come candidato sindaco «senza avere ancora le liste e senza un programma pre-concordato, dovrebbe significare che l’amico Zocchi ha una certa autonomia nel valutare e definire la situazione. A Zocchi chiederemo un incontro in tempi strettissimi per rilanciare la nostra proposta e chiedere a lui un passo avanti».

Tutela dell’ambiente

Nel frattempo il gruppo continua a lavorare sui temi su cui «la sinistra di governo deve esprimersi con chiarezza». Alternativa per Samarate prende una ferma posizione rispetto all’importanza di tutelare l’ambiente, rispetto ad Accam e circa lo sviluppo commerciale dell’area attorno a Malpensa.
Rispetto ad Accam il gruppo è «per l’immediata chiusura dell’inceneritore. Lo siamo ancora di più dopo aver attentamente letto la documentazione che gli Amministratori di Accam e un gruppo di sindaci hanno scelto per consentire ad Accam di continuare a vivere dichiarando la società una “in house”. Su questo tema noi non avremo il ruolo delle tre scimmie». Il gruppo si pone contrario anche allo sviluppo attorno a Malpensa: «Questo aeroporto deve cessare di crescere e soprattutto attorno a questo insediamento occorre bloccare le tipiche attività di speculazione edilizia. Malpensa deve essere collegata con il territorio nazionale con una rete di trasporto non inquinante ma deve farlo senza ulteriormente bruciare il poco verde che rimane. Questo territorio ha già pagato troppo per questo sviluppo economico, pertanto è arrivato il momento di dire basta».

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