Lampioni di Richino, il sindaco di Busto: «Una soluzione? Quasi impossibile»

BUSTO ARSIZIO – «Una soluzione? Quasi impossibile». Sul “caso” dei lampioni di Richino Castiglioni, il sindaco Emanuele Antonelli è pessimista, rispetto alla richiesta di un loro ripristino fatta dalla Soprintendenza delle Belle Arti, «a un anno e mezzo dall’autorizzazione alla sostituzione integrale dei lampioni, che era stata rilasciata dopo esame della documentazione e sopralluogo in presenza».

Le domande dell’opposizione

In consiglio comunale stasera, 25 ottobre, il primo cittadino ha risposto all’interrogazione delle opposizioni sul tema, che fa discutere in città ormai da mesi. «Auspichiamo che, in una logica di autotutela, i lampioni si possano ripristinare evitando un contenzioso» le parole del capogruppo PD Maurizio Maggioni, dopo che sono state lette tutte le domande di chiarimento sulla vicenda, definita «incresciosa» dalla consigliere di PRL Giuseppina Lanza.

Le risposte del sindaco

«Non ho avuto la sensibilità di capire che erano opere d’arte, ed è per questo che mi rifaccio alla Soprintendenza» ammette il sindaco Emanuele Antonelli, che, nella doppia veste di delegato ai lavori pubblici, ricostruisce l’iter della questione. «La rimozione dei lampioni – spiega – è stata attuata da A2A, che ha provveduto tempestivamente, e con buon anticipo, rispetto all’esecuzione del programma di sostituzione, a richiedere autorizzazione e ha ottenuto parere favorevole della Soprintendenza dopo attento esame e sopralluogo congiunto con un loro funzionario, alla presenza del dirigente dei lavori pubblici». Lampioni, peraltro, «non a norma e in alcuni casi fatiscenti e pericolanti».

Parziale annullamento: «Grave»

«Capirete lo stupore quando, a un anno e mezzo, è arrivato un provvedimento di parziale annullamento dell’autorizzazione. Senza alcun contraddittorio con il Comune – rivela Antonelli – la Soprintendenza ha recepito le istanze dell’Ordine degli architetti di Varese, e faccio i complimenti anche a loro, senza dialogare con il Comune. Questo è grave. Perché oggi è successo con l’illuminazione, ma ogni tanto di notte penso al PNRR: se dopo un anno cambia il parere perdiamo i soldi. Molto pericoloso, non bisogna scherzare».

Missione (quasi) impossibile?

«E quindi?» si chiede il consigliere di PRL Emanuele Fiore. Il sindaco Antonelli fa sapere che «nei giorni scorsi c’è stato un incontro con la Soprintendenza, con cui si sta approfondendo la questione per trovare una soluzione. Ma sarà quasi impossibile. In un successivo incontro, A2A ha confermato che non sono a norma per l’inquinamento luminoso (concepiti per dirigere il fascio di luce verso l’alto) né rinconvertibili se non snaturandoli». Peraltro, aggiunge il sindaco, «gli attuali pali, oltre che più funzionali, sono stati anch’essi approvati dalla Soprintendenza». Lapidario il neo-consigliere di Fratelli d’Italia Max Rogora: «La gente non arriva alla fine del mese, è un peccato parlare di lampioni per 40 minuti. L’amministrazione ha fatto bene a sostituirli».

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