L’assessore Canziani (Bilancio): «Già al lavoro per Palasport e piscina Moriggia»

gallarate assessore canziani intervista

GALLARATE – Quasi dieci anni dopo il suo esordio nel consiglio comunale di Gallarate al posto di Giovanna Bianchi Clerici, risalente al giugno del 2012, Corrado Canziani si ritrova a ricopre il ruolo di assessore alle Finanze. A lui, al termine di una campagna elettorale che lo ha visto raccogliere 68 preferenze nella lista della Lega, il sindaco Andrea Cassani ha affidato anche le deleghe al Fundraising e alle Società partecipate.

Corrado Canziani, nel suo lungo percorso amministrativo il ruolo di assessore ancora le mancava. 
Sicuramente ho potuto fare esperienza come consigliere comunale gallaratese sia tra i banchi dell’opposizione durante l’amministrazione Guenzani sia in maggioranza con il primo mandato Cassani. Ma ricordo volentieri anche i 5 anni passati nei consigli circoscrizionali, durante l’amministrazione Mucci, dove ho mosso i primi passi in politica. Il percorso in Provincia (Canziani è infatti capogruppo provinciale della Lega, ndr) mi ha poi permesso di ampliare ancora di più il mio bagaglio di conoscenze.

Si aspettava questa proposta?
Mi è stato chiesto pochi giorni prima della nomina e ringrazio il sindaco e il mio partito dell’opportunità di questo incarico che cercherò di svolgere nel modo migliore possibile. In effetti ci sono le condizioni migliori per farlo perché l’intera giunta è già molto coesa e concentrata sul perseguimento degli obiettivi di mandato. Tra i componenti dell’esecutivo c’è la giusta mediazione di esperienza, entusiasmo e professionalità che sono certo si coniugheranno al meglio a vantaggio dell’azione amministrativa.

Quali sono i principali obiettivi del suo assessorato?
Come dicevo il nostro obiettivo è migliorare ancora di più la percentuale di realizzazione degli obiettivi del programma elettorale, che già nella precedente amministrazione ha avuto un eccellente risultato. Pertanto attualmente stiamo già lavorando per valutare le migliori opportunità finanziarie per la realizzazione del Palazzetto dello sport e della nuova piscina di Moriggia. Cito questi due importanti obiettivi perché mi stanno particolarmente a cuore ma ovviamente ce ne sono anche diversi altri che non possono prescindere, stante la cronica difficoltà dei comuni ad autofinanziarsi per investimenti strutturali, dall’attività di fundraising. Il settore sta considerando l’ipotesi di presentare entro fine anno il bilancio preventivo 2022-’24 con tutte le delibere propedeutiche e connesse. L’intera maggioranza ha già manifestato il pieno accordo a un fine anno di lavoro sia consiliare che in commissione intenso.

Come ha iniziato la sua attività da assessore?
Innanzitutto ho iniziato a incontrarmi con le persone con cui dovrò relazionarmi in futuro, sia all’interno dell’amministrazione comunale sia nelle società partecipate. Proprio oggi è stata convocata la prima Commissione Bilancio, segno evidente che stiamo già lavorando a pieno ritmo. Mi lasci ringraziare il mio predecessore Stefano Robiati: se abbiamo potuto iniziare in modo così spedito è merito anche dell’egregia attività che ha posto in essere.

Lei è ormai uno degli esponenti storici della Lega di Gallarate, come vede l’evoluzione del partito anche alla luce degli incarichi politici che ha ricevuto di recente?
Se si riferisce all’incarico di commissario di Cassano Magnago si può dire che quella realtà è l’emblema della difficoltà da parte di alcuni militanti storici, che hanno vissuto molte “battaglie” dedicando tantissimo tempo all’attività politica, ad accettare le evoluzioni del partito che ovviamente non  è più lo stesso né degli esordi né anche solo di 15 anni fa. E’ però un’evoluzione che va accettata perché il fine ultimo è sempre quello di aiutare i cittadini senza rinunciare ai legami della politica con il territorio, ma con la consapevolezza che per incidere nelle scelte occorreva fare parte del gruppo di chi quelle scelte avrebbe dovuto prenderle. Vero è che la politica oggi è più liquida, ma quando poi si arriva al punto del “fare” sono sempre le persone che contano. Diversamente invece a livello provinciale le amministrazioni di sinistra con la legge Delrio hanno cercato di allontanare questi enti dai territori, ma almeno a giudicare da quello che è accaduto a Varese non ci sono riusciti.

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