Legnano chiede l’ex colonia elioterapica a compenso della viabilità per l’ospedale

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LEGNANO – L’ex colonia elioterapica in cambio della viabilità per l’ospedale. Suona più o meno in questi termini la trattativa che il Comune di Legnano ha avviato con l’Asst Ovest Milanese. La giunta Radice ha dato mandato al sindaco di verificare con l’Asst la possibilità di acquisire al patrimonio comunale l’ex colonia elioterapica (nella foto) con le relative pertinenze: l’amministrazione comunale punta così a chiudere una pendenza economica di 400.000 euro, pari alla spesa sostenuta dal Comune per la realizzazione della viabilità a servizio del nuovo ospedale. 

Conto in sospeso di 400.000 euro

La richiesta dell’amministrazione comunale riguarda l’edificio originario dell’ex colonia elioterapica con i due corpi spogliatoi posizionati al margine dell’area (la superficie complessiva dell’edificato è di 1.250 metri quadrati) e una superficie verde di 6.500 mq; resteranno all’Asst e manterranno le loro funzioni le strutture oggi sedi del Centro psico sociale e della comunità residenziale, oltre alla chiesetta. Se i due Enti troveranno l’accordo, l’acquisizione al patrimonio comunale dell’ex colonia elioterapica e delle sue pertinenze dovrà passare dal consiglio comunale.

«Con questa richiesta vogliamo porre un altro tassello verso la costruzione di una visione di città che punta a dotare tutti i quartieri dei servizi che i cittadini ci hanno indicato nei tavoli partecipativi del Pgt – spiega l’assessore alla “città futura”, Lorena Fedeli – In particolare il quartiere Canazza aveva avanzato la richiesta di rendere fruibile la zona del Bosco Ronchi e lo spazio verde della colonia elioterapica, richiesta che abbiamo tradotto e inserito nelle schede Progetti di città, all’interno della proposta di Pgt».

Fedeli: «Diversi vantaggi dall’acquisizione»

Diversi gli aspetti che per Fedeli renderebbero importante l’acquisizione. «Queste zone sono parti di territorio che completano una vasta area a vocazione pubblica, quindi strategica per la nostra città, trovandosi in prossimità di edifici di proprietà comunale quali asilo nido e scuola dell’infanzia. Facciamo, inoltre, un passo decisivo per la risoluzione di una pendenza economica che risale alla convenzione del Programma integrato di intervento sottoscritto dalle parti nel 2005 per la realizzazione del nuovo ospedale. La compensazione di questi oneri si realizzerebbe con la cessione di un edificio identitario per la nostra città, un alto esempio di architettura razionalista citato come modello in libri e riviste di settore, e delle sue pertinenze, fra cui quell’area familiarmente nota ai residenti della zona come campo di calcio dei medici, che da sempre il quartiere Canazza rivendica

«Il compendio dell’ex colonia elioterapica riveste una particolare rilevanza all’interno del quartiere collocandosi, oltre che nel Bosco Ronchi, nel corridoio ecologico che parte dal Parco dell’ex Sanatorio. Fra gli obiettivi, oltre a garantire la fruibilità di un’area fino a oggi chiusa, è integrare maggiormente, ovviamente nel pieno rispetto delle funzioni ospitate, strutture sociosanitarie, nella logica di una città pubblica realmente inclusiva». 

Uno sfortunato modello di architettura razionalista

L’edificio dell’ex Colonia elioterapica è ancora oggi considerato uno degli esemplari più rappresentativi dell’architettura razionalista italiana e sorge nel punto più alto della città di Legnano, sulla collina parco-bosco dei Ronchi. La Colonia fu realizzata nel giro di pochi mesi tra il 1937 e il 1938 secondo il progetto del giovane studio milanese BBPR (Gian Luigi Banfi, Lodovico Barbiano di Belgioioso, Enrico Peressutti, Ernesto Nathan Rogers) che ideò un edificio da manuale costituito da diversi fabbricati tra loro collegati aventi conformazioni chiare strettamente legate alle diverse funzioni che ospitavano.

Il complesso si articolava in quattro spazi: l’edificio principale, il capanno nel prato per la siesta, il padiglione circolare con i servizi e gli impianti all’aperto (aula, campi elioterapici, prato alberato). La Colonia contava anche un gruppo scultoreo di Lucio Fontana, andato perduto. L’edificio doveva soddisfare l’obiettivo di massima permeabilità ai raggi solari, dovendosi proporre come alternativa urbana alle colonie marittime per curare il rachitismo e contrastare il dilagare di patologie respiratorie infantili. Ad oggi dell’opera originale sono giunti il refettorio e il solarium: il corpo che ospitava gli uffici della direzione delle colonie e gli spogliatoi per i bambini sono stati abbattuti e sostituiti da edifici che oggi ospitano il Cps.

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