Caso Fratus, ennesimo rigetto per l’ex primo cittadino: resta ai domiciliari

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LEGNANO – Ennesimo rigetto per l’ex sindaco di Legnano Gianbattista Fratus che, durante l’udienza del 28 ottobre scorso del processo che lo vede alla sbarra a Busto Arsizio insieme all’ex vice sindaco Maurizio Cozzi e all’ex assessore ai lavori pubblici Chiara Lazzarini, aveva chiesto, attraverso il proprio legale di poter tornare in libertà. Fratus si trova, esattamente come gli altri due imputati, agli arresti domiciliari.

Potrebbe influenzare i testi

Il giudice Daniela Frattini ha rigettato la richiesta, visto anche il parere negativo del pubblico ministero Nadia Calcaterra, che ha coordinato l’inchiesta Piazza Pulita che lo scorso 16 maggio ha portato all’arresto dei tre ex amministratori. Stando al giudice per Fratus sussiste ancora la possibilità di inquinare le prove; l’ex primo cittadino potrebbe infatti esercitare pressioni in particolare sugli altri indagati nell’inchiesta le cui testimonianze saranno fondanti in seno al dibattimento in corso. Non solo i difensori, a sostegno della non “pericolosità” di Fratus in relazione alla possibilità di influenzare i testi, hanno portato quale motivazione il fatto che il governo cittadino legnanese è decaduto su indicazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il fatto di non essere più sindaco limiterebbe, secondo i difensori, le possibilità di Fratus di esercitare pressioni. La procura ha però eccepito che esiste un ricorso da parte degli imputati nei confronti del provvedimento assunto dal Capo dello Stato. La situazione, dunque, non è affatto definita. Per questo l’ex amministratore resterà ai domiciliari almeno sino alla scadenza dei termini di custodia cautelare; non è escluso che la procura ne possa però chiedere la proroga.

Va avanti l’inchiesta su Lio

Va avanti, nel frattempo, l’inchiesta parallela che vede il difensore civico regionale Carlo Lio, indagato per abuso d’ufficio. L’ inchiesta, sempre coordinata dal pubblico ministero Calcaterra, nasce dal filone Piazza pulita.  Il Tar poco dopo il terremoto che ha spazzato via la giunta legnanese aveva concesso la sospensiva per la surroga dei consiglieri comunali che stavano virtualmente tenendo in vita la giunta del sindaco Fratus. Il tribunale aveva accolto il ricorso della minoranza di centro sinistra sospendendo la validità del provvedimento adottato dal difensore civico regionale, rinviando la discussione nel merito al 15 gennaio. In sintesi secondo i giudici del tribunale amministrativo regionale il provvedimento adottato da Carlo Lio non era nei suoi poteri. La procura di Busto sta sentendo in questi giorni parecchie persone informate dei fatti per dipanare una matassa che coinvolgerebbe anche due politici di alto profilo in quota Lega e Forza Italia.

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