L’inciviltà di chi nega il diritto di parola

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La ministra Roccella contestata a Torino

di Andrea Buffoni

Non si spengono le polemiche attorno alla gazzarra delle contestazioni di una decina di attiviste di sinistra che per un’ora hanno impedito al Ministro per la famiglia Roccella di parlare e di presentare il suo libro “Una famiglia radicale” al Salone del Libro di Torino, nonostante il tentativo di mediazione del Direttore e scrittore Nicola La Gioia e la disponibilità dell’Autrice, sdegnosamente rifiutato dalle intolleranti pseudo femministe contestatrici.

E’ di tutta evidenza che negare il diritto alla parola e alla discussione sia un fatto di inciviltà indifendibile e avrebbe dovuto essere condannato in modo univoco da parte di tutte le forze politiche, soprattutto da parte delle donne e dei movimenti femministi, a difesa del diritto alla espressione , come avrebbe certamente fatto Marco Pannella. Purtroppo non è stato così.

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Andrea Buffoni

Imbarazzante il commento di Elly Shlein, sia come donna che come Segretaria del PD, che non ha trovato di meglio che dire “In una democrazia si deve mettere in conto che ci sia il dissenso sta nelle cose” (sic). Molto meglio di lei è intervenuta l’avvocata Bernardini de Pace , certamente non di destra, nella sua bella intervista sul Corriere della sera, rimarcando le sue battaglie in favore delle donne iniziata da giovane nella palestra di Marco Pannella con il quale nella mia lunga militanza politica ebbi l’occasione e l’onore di fare manifestare e lottare per i diritti sanciti dalle vittoriose battaglie referendarie.

Nel mondo politico in linea con gli insegnamenti di Marco, lo devo ammettere, è stato Matteo Renzi con il quale, in questa occasione, sono completamente d’accordo: “Il Salone del libro di Torino è una bellissima palestra di libertà e di democrazia. Impedire alla Ministra Roccella di parlare significa negare i valori della cultura, del dialogo e del rispetto. Pasolini che era un gigante non parlava a caso di fascismo degli antifascisti….. Noi siamo per lo scontro duro ma è surreale attaccare il Direttore, peraltro in scadenza, Nicola Lagioia….. Non so come si chiama la forma di un governo che attacca le opposizioni e gli intellettuali ma quantomeno mi sembra autoritaria” .

Oggi vi sono per certo altre fondamentali ragioni di scontro, sarebbe meglio dire confronto, altre visioni della società e del mondo e sarebbe educativo e qualificante per la classe politica (pur modesta) e le loro formazioni confrontarsi su queste. In conclusione voglio citare e ricordare la frase attribuita a Voltaire “Io disprezzo ciò che tu dici ma mi batterò anche al rischio della morte perchè tu possa continuare a farlo “. E’ il fondamento, lasciatemelo dire, della cultura liberal-socialista.

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