Liuc, la lezione di Fontana: «L’autonomia serve anche per pagare di più i medici»

CASTELLANZA – «Vorremmo pagare di più i medici per evitare che se ne vadano in Svizzera, e i medici di base per convincerli a coprire le sedi disagiate, ma lo Stato non ce lo permette. Ecco perché alla Lombardia serve l’autonomia». All’università LIUC sale in cattedra Attilio Fontana, governatore della Regione Lombardia, che “arringa” gli universitari e neolaureati che partecipano al programma RYLA promosso dal Distretto Rotary 2042, il cui tema di questa edizione è “Imagine our future”. «Dovete impegnarvi perché il futuro passa dal capitale umano. E non sarà così brutto come si può pensare» la “lezione” del presidente per spronare i giovani.

L’emergenza medici

Ma è una domanda di uno studente a proposito della concorrenza salariale della vicina Svizzera a portare il dibattito sul tema – caldissimo nel sud della provincia di Varese e in particolare proprio a Castellanza – dell’emergenza dei medici che non si trovano, negli ospedali e sul territorio. «In campo sanitario in Svizzera trovano stipendi migliori – sostiene Fontana – noi vorremmo avere la possibilità di aumentare gli stipendi dei medici e degli infermieri, ma anche di incentivare economicamente i medici di base affinché coprano le sedi più scomode. Ma non ci consentono di farlo. Allo Stato abbiamo chiesto ripetutamente non più soldi, ma più elasticità nell’utilizzare le risorse che abbiamo in base alle nostre esigenze».

Autonomia cercasi

Per il presidente è una dimostrazione della necessità dell’«autonomia» per la Lombardia. «Mi indignano le critiche, che sono il frutto o dell’ignoranza o della malafede – fa notare Fontana – l’autonomia è una riforma a costo zero: chiediamo solo che una serie di attività svolte dallo Stato vengano trasferite alla Regione e che i soldi che oggi lo Stato spende per svolgere quelle funzioni vengano trasferite a noi». Più responsabilità, dunque, ma anche mano libera su come utilizzare le risorse: «Se fossimo autonomi, ad esempio, potremmo realizzare le Zes (Zone economiche speciali) e le Zls (Zone logistiche semplificate) – aggiunge il governatore – noi sappiamo che servono, a Roma non lo sanno».

Infrastrutture necessarie

Altro tema caldo per la Lombardia sono le infrastrutture. Fontana conferma che «entro fine anno ripartirà la Pedemontana» e rilancia il tema del trasporto ferroviario: «La rete è vetusta, Regione Lombardia sta investendo 2,2 miliardi in treni nuovi ma in Trenord abbiamo un socio al 50%, RFI, che non fa un euro di investimenti. Qualche anno fa si erano impegnati a fare 14 miliardi in 7 anni di investimenti, ma ad oggi RFI non ha fatto nulla se non aprire un cantiere, quello del raddoppio della Mantova-Codogno. Per questo abbiamo chiesto al governo che questo rapporto paritetico venga modificato, per superare i veti». Per quanto riguarda le opere olimpiche, il governatore ammette: «Fino a qualche mese fa eravamo preoccupati per un’eccessiva “romana” tranquillità, ma da quando c’è questo nuovo governo, dopo che abbiamo evidenziato i ritardi, si sono svolte un po’ di cabine di regia e sono state rimesse “in dima” le cose, ad esempio con il commissariamento di alcune opere. Così quelle fondamentali verranno realizzate».

Il programma RYLA

A fianco del presidente Fontana, c’erano il rettore della LIUC Federico Visconti, il presidente Riccardo Comerio e il governatore del Distretto Rotary 2042 Davide Gallasso. Nel corso della mattinata, il prof. Alberto Malatesta, ordinario di diritto internazionale della LIUC, ha presentato la convenzione sottoscritta da LIUC e dal Distretto Rotary 2042. Con lui, Nicole Rita Napoli, laureata LIUC che in virtù della convenzione ha effettuato uno stage a Bruxelles negli uffici di Regione Lombardia presso le istituzioni europee, stage che è poi sfociato in una vera e propria assunzione.

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