Visconti ai laureati Liuc: «Sfide del mercato, cambiare è il dovere dei tempi»

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CASTELLANZA – «Anche un viaggio di mille miglia inizia con un singolo passo». Citando il filosofo cinese Lao Tzu con il “Manuale di marketing romagnolo” di Paolo Cevoli, il rettore della Liuc Federico Visconti ha così salutato con gli «auguri per il viaggio e le mille miglia» gli studenti di economia, ingegneria e giurisprudenza prima del tradizionale lancio del tocco avvenuto ieri, venerdì primo luglio, alla cerimonia di laurea dell’ateneo di Castellanza. (937 i neo laureati dell’Ateneo nell’anno accademico 2021-2022). Evidenziando l’importanza di «essere propulsori di cambiamento: gli scenari emergenti non concedono alternative. Come il titolo del libro di Carlo Levi, “cambiare è il dovere dei tempi”».

Essere come la musica

«Da qualche tempo ho preso anch’io la strada di Pollicino: in occasione dei miei discorsi istituzionali riprendo concetti, frasi e idee che ho disseminato qua e là», così l’esordio di Visconti, riferito alle parole pronunciate in occasione delle lauree 2019. Per poi illustrare le regole stilate dal giornalista Beppe Severgini “per affondare la vostra carriera”: fare i furbi e fingere di essere ciò che non si è, ignorare le aspettative, essere imprecisi e superficiali. L’invito, oltre che a fare l’opposto, è stato quello di inserire nel circuito “pensiero e azione” il binomio di cui parlò Carlo Cattaneo: “Ogni nuovo trattato d’economia pubblica dovrebbe formalmente classificare tra le fonti della ricchezza delle nazioni l’intelligenza e la volontà”.
Il modello è quello indicato da Sergio Marchionne e suggellato dagli intermezzi dell’Amadeus Ensemble Jazz Trio: essere agili, impavidi e aperti come la musica e rifuggire la mediocrità, male da combattere soprattutto in Italia. «Per rispondere alle sfide dei mercati bisogna allontanare don Abbondio e il principe Salina e intraprendere il percorso di cambiamento su cui la Liuc è impegnata attivamente».

Federico Visconti, rettore della Liuc

Un’università che non sta mai con le mani in tasca

Pandemia, guerra e le condizioni dell’economia pesano sulle scelte politiche e sembrano limitare l’energia tipica della giovinezza, forza necessaria per progettare il proprio futuro. «Sembrano», ha sottolineato Riccardo Comerio, presidente della Liuc, ricordando i valori dello spirito imprenditoriale e del rispetto del lavoro alla base dell’Università «abituata a non starsene mai con le mani in tasca», che ora festeggia il suo trentennale. Dopo aver ringraziato Roberto Grassi, presidente di Univa presente in platea insieme a Mirella Cerini e Emanuele Antonelli, sindaci rispettivamente di Castellanza e Busto, Comerio ha richiamato con le parole di Rainer Maria Rilke e Papa Francesco il concetto dell’uomo artefice del proprio destino esortando i giovani a essere changemaker, motori di trasformazione positiva. Come tali, a loro sarà affidato il compito di salvaguardare il pianeta, scegliendo il bene comune: nella sua ricerca saranno sempre più centrali i temi della sostenibilità sociale, economica e ambientale.

Riccardo Comerio, presidente della Liuc

Il valore aggiunto dell’amicizia

Questo momento storico è reso estremamente complesso anche dalla rivoluzione digitale, con molte professioni che stanno scomparendo e nuove non ancora apparse: Nicolò Broggini, rappresentante degli studenti, ha scelto le parole di Leonardo Del Vecchio«Un mattone dopo l’altro si può costruire qualsiasi grattacielo» – per spiegare come l’università fornisca gli strumenti per affrontare il futuro. Con un valore aggiunto: le amicizie trovate e il confronto reciproco che offrono. Dello stesso pensiero Alberto Strani, presidente di presidente di Liuc Alumni: «Si dice che la vita sia una somma di tentativi: congratulazioni per il vostro portato a termine. Oggi siete qui anche perché qualcuno, un amico o un fratello, vi ha parlato dell’Università. E poi magari un docente ha fatto scattare in voi la scintilla: ciò dimostra quanto siano importanti le relazioni. La nostra community di 15mila ex alunni in ogni parte del mondo vi darà un caldo benvenuto».

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