LONATE POZZOLO – Gli ambientalisti abbracciano la brughiera di Lonate Pozzolo. Una catena umana fatta di associazioni, enti scientifici, sindaci del territorio e cittadini. Non manca nessuno. Si sono dati appuntamento, oggi 28 gennaio, all’ex dogana di Tornavento per ribadire – ancora una volta – la loro posizione nei confronti di Malpensa e del Masterplan: «Stop allo sviluppo della Cargo city a discapito di un’area naturale di grande pregio». Un mantra che ormai è sulla bocca di tutti gli attivisti del fronte del No.
«La brughiera è in pericolo»
Un momento dedicato ai discorsi di rito, per ricapitolare i motivi che hanno spinto le persone a trovarsi e quindi a opporsi all’espansione del sedime aeroportuale. E poi in cammino, seguendo il percorso che attraversa la brughiera. Fino all’area transennata degli organizzatori, per mostrare effettivamente quei 44 ettari che verrebbero sacrificati per consentire l’ampliamento della Cargo city. «Basta con questa idea di ambiente contro economia», le parole di Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. «Non vogliamo impedire l’allargamento della Cargo city. Ma non può accadere fuori dal perimetro, distruggendo un’area così importante». Sulla stessa linea, il responsabile di Legambiente Ticino, Claudio Spreafico: «La brughiera è in pericolo. Le alternative per lo sviluppo all’interno dell’aeroporto ci sono».
I drammi e gli abbracci
Presenti anche esponenti della politica del territorio. Come i sindaci dell’Alto Milanese, candidati per un posto a Palazzo Lombardia e consiglieri regionali uscenti. Tra cui Roberto Cenci, ex pentastellato e ora in corsa a sostegno di Letizia Moratti. «Spero che qualcosa si smuova», ha detto. «Tanta gente significa entusiasmo, di chi vuole salvare un patrimonio unico in Italia. Sarebbe una vergogna non permettere a chi verrà domani di godersi la brughiera». O Walter Girardi Cattaneo, esponente di Viva Via Gaggio e candidato con Patto Civico: «Abbracciare la brughiera ha un significato forte. Di protezione e di tutela contro le minacce. In questo modo vogliamo impedire che venga cancellata». Fino a Massimo Uboldi, coordinatore di Unicomal e candidato con i Cinque Stelle: «I cittadini non sono ascoltati dalle istituzioni. Che è la cosa più drammatica in una democrazia. Il centrodestra in questi 30 anni di governo in Regione si è chiusa nel Palazzo, pianifica senza dialogo il futuro della Lombardia».
Studiosi e ambientalisti
Un’iniziativa che ha visto in prima fila studiosi e attivisti. Milo Manica, presidente del gruppo insubrico di ornitologia, ha sottolineato che «si continuano a nascondere dietro presunti interessi di lavoro, è un’opera dannosa». E così l’ambientalista Jimmy Pasin: «Ci sono molte persone, sentore che è un tema che sta a cuore a molti. Si tratta di una questione storico ambientale: dopo decenni senza toccare gli alberi, c’è chi vuole distruggere questo luogo».