Frana Luino, il sindaco Bianchi: «Basta interventi palliativi. Soluzione definitiva»

VARESE – «La situazione è più complicata di quanto non fosse nell’aprile scorso. Il vallo si è riempito di roccia, svuotarlo non è possibile, gli operai tra l’altro non lavorerebbero in scurezza, e disganciare la parte alta delle protezioni potrebbe comportare danni alla palazzina». E’ il sindaco di Luino Enrico Bianchi a fare il punto sulla frana in via Creva che manaccia un condominio.

Decidono i condomini

Undici le famiglie evacuate, in tutto 25 persone, che restano ancora fuori casa. Nella speranza che lunedì 9 gennaio il tavolo prefettizio, al quale sarà presente anche Regione Lombardia, possa portare una luce in fondo al tunnel. «Al momento – spiega il primo cittadino luinese – Siamo in attesa che l’amministratore condominiale, dopo essersi consultato con i condomini, ci comunichi la decisione sul da farsi. Se disganciare la parte alta dello smottamento può comportare il rischio di danni all’edificio, che al momento non è stato intaccato in maniera importante, non possiamo essere noi ad assumerci questa responsabilità. Devo essere i proprietari, in quanto tali, a comunicarci il da farsi. Noi vogliamo agire in sicurezza e secondo le normative».

Soluzione definitiva

Altro punto è l’impegno economico che un intervento di peso potrebbe comportare. «Il Comune di Luino, pur non essendo piccolo, non può sobbarcarsi l’impegno di somme importanti – spiega Bianchi – Siamo felici della disponibilità dimostrata da Regione Lombardia in questo senso. Ad aprile noi abbiamo riportato la situazione al pregesso-frana. E’ chiaro che adesso occorre una soluzione definitiva. Basta interventi palliativi: non possiamo rischiare di essere punto e a capo tra sei mesi».

Il fattore umano

Per contro il primo cittadino, nello specificare che oggi i rocciatori, si tratta di professionisti che lavorano per un società altamente specializzata, stanno eseguendo un nuovo sopralluogo per valutare la situazione, non sottovaluta il fattore umano. «Mi rendo conto che stiamo parlando della vita di 25 persone. La loro casa. Costruita negli anni ’70 con tutti i permessi in regola. La situazione è difficile».

luino frana via creva – MALPENSA24