MALPENSA – E’ stato arrestato ieri, giovedì 29 giugno, a Malpensa il foreign fighter Alessandro Bertolini. era appena rientrato dal Donbass, dove si trovava a combattere dal 2016. È indagato dalla direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova e latitante da anni.
In guerra con Carugati
ll mercenario filo-russo, 29enne originario di Rovereto, secondo l’accusa avrebbe partecipato ad azioni violente e dirette a “mutare l’ordine costituzionale o a violare l’integrità territoriale” dell’Ucraina, “Stato estero di cui non era né cittadino né stabilmente residente, senza far parte delle forze armate di alcuna delle parti in conflitto”.
Bertolini, secondo le indagini condotte dai carabinieri del Ros di Genova e coordinate dal sostituto procuratore Federico Menotti, ha combattuto a pagamento insieme ad altri italiani, anche loro latitanti e indagati: il 48enne originario di Brescia Massimiliano Cavalleri, detto Spartaco, e il 34enne Gabriele Carugati, detto Arcangelo, di Cairate. Su di loro pende un mandato d’arresto ma entrambi risultano irreperibili.
Arrestato a Malpensa
E’ rientrato invece in Italia ieri mattina Bertolini ed è stato immediatamente arrestato all’aeroporto di Malpensa. Sapeva dell’esistenza di un procedimento, avrebbe detto nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ma sarebbe stato convinto a tornare a casa anche per motivi familiari.
Intervistato dalla Rai, il suo legale Massimiliano Luigi Scilla ha detto che ora bisogna verificare la posizione di foreign fighter in un contesto di guerra: «Al momento il tipo di reato è caratterizzato da alcune informazioni che non abbiamo». L’accusa per lui è di aver partecipato ad azioni violente e di guerra tese al sovvertimento dell’ordine democratico della repubblica del Donbass e di aver reclutato altri soggetti in posizione a lui subordinata. Ora l’avvocato intende verificare i suoi rapporti con le milizie russe e filo russe e capire «se il suo rapporto era informale o formale», perché «questo cambierebbe il quadro e consentirebbe una difesa».