MALPENSA – Il rispetto delle normative che disciplinano le rotte aeree, le mosse che deriveranno dagli sviluppi sul progetto ferroviario Malpensa T2-Gallarate, la partita del Masterplan che determinerà l’espansione del sedime aeroportuale. Sono alcuni degli obiettivi, forse i principali. A metterli subito in chiaro è Dimitri Cassani, primo cittadino di Casorate Sempione e dal primo gennaio presidente semestrale del Cuv. Dopo Maurizio Colombo, di Cardano al Campo, sarà lui a guidare il gruppo dei sindaci dei nove Comuni che gravitano intorno a Malpensa. «Condivisione» è la parola chiave, la stessa che finora ha dettato le decisioni riguardanti lo scalo della brughiera e il suo futuro. «Le sensibilità sui progetti e sulle strategie non cambiano», dice. «E vanno oltre la singola presidenza, ma guardano al bene del territorio».
Il rispetto delle rotte aeree
Fra le principali battaglie da portare avanti, spicca il rispetto delle rotte aeree. Un tema che si trascina dietro una serie di disagi legati all’inquinamento acustico. Si tratta di «un tema già affrontato e che sicuramente approfondiremo», spiega Cassani. Tutti i Comuni del Cuv – chi più, chi meno – subiscono molto il rumore del passaggio degli aerei. Motivo per cui «è un argomento che avevo già proposto come prioritario, trovando sostanzialmente anche il sostegno degli altri sindaci». L’obiettivo, quindi, sarà «fare tutte le verifiche del caso, per accertarsi che le normative esistenti – con tutte le deroghe che vengono concesse fra ritardi e condizioni meteo – vengano seguite». Anche perché «molti aspetti non ci hanno mai convinto», ammette. Infatti, «vorremmo affidare a un legale specializzato in materia lo studio di questo tema, per avere delle risposte ai dubbi che abbiamo espresso».
La ferrovia T2-Gallarate
Un altro tema caldo è il progetto della ferrovia che collegherebbe il Terminal 2 di Malpensa con Gallarate. E che, in questo caso, vede in prima linea Casorate insieme a Cardano. A breve – nei prossimi giorni – arriverà la sentenza del ricorso al Tar presentato dai due Comuni. E che «probabilmente metterà un punto alla discussione: o ci dà ragione o ci dà torto». E aggiunge: «Più di così non si può fare: abbiamo mantenuto gli impegni presi, ovvero portare le nostre istanze direttamente alle autorità competenti». La decisione del tribunale amministrativo detterà poi le mosse successive. Se dovesse andare come si spera, «vorrà dire che le nostre motivazioni erano fondate». Ma se così non fosse, «ne prenderemo atto e cercheremo di capire i margini di azione, per migliorare il progetto». In ogni caso, «si tratta dell’ultimo step: qualunque sia la sentenza, la rispetteremo».
Il Masterplan
Non meno importante la partita del Masterplan. I sindaci del Cuv hanno già espresso il loro parere negativo. Un no che «non è dato a prescindere da qualsiasi proposta», ricorda il presidente di turno. Tutt’altro: «Alcune richieste erano state accolte, ma ci sono troppi parametri che non hanno soddisfatto. Questo porta al parere negativo». Infatti, «la volontà di arrivare a redigere un documento condiviso non manca, perché nessuno mette in dubbio i vantaggi dello sviluppo di Malpensa». Chiaro è che «noi sindaci abbiamo il dovere di difendere il territorio da qualsiasi progetto che lo possa penalizzare».
Le priorità
Nell’agenda semestrale del Cuv anche una serie di altre sfide che sicuramente non saranno meno impegnative. Tra queste, la volontà di intervenire sulla viabilità che gravita intorno a Malpensa. Così come il rilancio delle aree delocalizzate, che di recente ha visto i Comuni di Somma Lombardo, Lonate Pozzolo e Ferno chiudere l’accordo con Regione Lombardia e Provincia di Varese. Fino al tema dell’inquinamento atmosferico. Insomma, «tutte richieste che porteremo avanti: l’aeroporto c’è e i sindaci hanno diritto di chiedere le necessarie verifiche migliorative».
I sindaci di Malpensa scrivono al ministro: «Tutti i nostri No al Masterplan»