Masterplan, incontro Cuv-associazioni di categoria sull’ampliamento di Malpensa

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MALPENSA – Il Masterplan riunisce intorno a un tavolo il Cuv e le associazioni di categoria. Un incontro, quello di mercoledì 9 marzo, organizzato da Fabio Lunghi, presidente di Camera di Commercio di Varese. Che ha coinvolto le imprese del territorio, rappresentate dai vertici di Ascom, Confartigianato, Coldiretti e Univa. L’obiettivo era ricapitolare le fasi che fino a oggi hanno scandito l’iter per l’ampliamento di Malpensa. Dalle richieste imprescindibili dei nove sindaci dell’intorno aeroportuale, agli ultimi dialoghi con Regione Lombardia e con gli enti interessati.

I temi discussi

Nei mesi scorsi non sono mancate frecciate reciproche. Anche stavolta ciascuno ha avuto modo di confermare posizioni e priorità, certo. Ma in ogni caso è stato un incontro «proficuo», dice il sindaco di Somma Lombardo, Stefano Bellaria. Sicuramente «un segnale di attenzione da parte anche delle imprese». L’occasione per ribadire, ancora una volta, le intenzioni del Cuv. Che si sintetizza in una ricerca di equilibrio fra sviluppo del territorio e tutela dell’ambiente. «Non siamo mai stati per il “No” a prescindere», ricorda. «Sappiamo che l’aeroporto è la prima azienda della provincia, non ce lo dimentichiamo. Al contempo guardiamo anche alla salute di chi vive il territorio». Temi legati anche alle infrastrutture e quindi alla viabilità, oltre che alla rigenerazione urbana. Magari favorendo la riqualificazione delle aree delocalizzate. Fino alla possibilità di formare figure professionale in vista di una crescita lavorativa a Malpensa. Insomma, i temi – più volte affrontati – che sono stati riassunti in quel documento di otto pagine con le osservazioni dei nove sindaci dell’intorno aeroportuale.

La linea comune

«Ci siamo confrontati sulle idee di sviluppo del territorio e sull’implemento delle infrastrutture e della viabilità. Ma sono poi state condivise alcune delle proposte riguardo il tema più complesso del Masterplan, cioè l’ampliamento della Cargo city», prosegue Bellaria. Una possibilità per «comprendere anche le istanze degli operatori economici del territorio». La linea da seguire viene appoggiata da tutte le parti coinvolte: «Chiaro che le associazioni di categoria guardino allo sviluppo dell’aeroporto. Ma anche noi. Il fatto è che siamo tutti d’accordo che non debba essere una crescita a prescindere, ma che possa garantire un certo equilibrio». Infatti, «anche loro si sono sorpresi che ci siano opere di cui si discute da anni che non sono ancora state realizzate. E alcune nemmeno progettate».

Il primo di altri incontri

Il risultato – aldilà dei ringraziamenti per questo tavolo a più voci – è «aprire la strada a nuovi incontri per affrontare lo sviluppo del territorio», sottolinea il primo cittadino sommese. «La coscienza reciproca è il primo passo per una collaborazione. E aiuta a creare un clima di fiducia per discutere anche quando ci sono posizioni che non coincidono al 100%».

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