Masterplan di Malpensa, i leghisti Bianchi e Tovaglieri: «Ha vinto il buonsenso»

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Matteo BIanchi e Isabella Tovaglieri

MALPENSA – «A Malpensa il buonsenso ha sconfitto l’ideologia. Finalmente». L’eurodeputata bustocca Isabella Tovaglieri e il parlamentare varesotto Matteo Bianchi, esponenti della Lega, esultano alla firma del protocollo d’intesa del Masterplan di Malpensa. Il documento è stato sottoscritto oggi, 6 giugno, a Palazzo Lombardia. Un momento storico, sulla base dell’accordo tra Sea e il Cuv, che arriva «dopo anni di inutili opposizioni pseudoambientaliste dei soliti “partiti del No” e di ipocriti ostruzionismi di chi con i fatti, al governo del Comune di Milano, incassava i ricchi dividendi Sea, e con le parole, quelle del Pd sui territori, sosteneva le battaglie contro l’espansione del sedime aeroportuale».

Un passo avanti

I due esponenti del Carroccio non hanno dubbi. Si tratta di «un passo in avanti, decisivo per lo sviluppo sostenibile dello scalo. Obiettivo che la Lega, senza infingimenti, invoca da tempo, mettendoci la faccia con coerenza, nella consapevolezza del ruolo strategico di Malpensa per il presente e il futuro del sistema economico della provincia di Varese». La dimostrazione? «Anni di impegno concreto, a fronte di chi proverà a spacciare per una propria vittoria l’esito positivo di un negoziato il cui merito va ascritto innanzitutto a Regione Lombardia, che grazie alla saggia e lungimirante supervisione del presidente Attilio Fontana, è riuscita nell’intento di superare contrapposizioni annose e di accompagnare una mediazione che soddisfa tutti». E che la trattativa sia stata lunga e faticosa, si sa. «È stato un compromesso non facile, per certi versi sofferto, che rappresenta una vittoria della buona politica, quella che parla con la stessa voce su tutti i tavoli e che non rinuncia al confronto e alla mediazione per raggiungere obiettivi condivisi in nome del bene comune».

Un risultato «senza alleati»

Riferimenti che vanno allo sviluppo «necessario e improrogabile» della Cargo City, un «asset strategico per il rafforzamento di Malpensa e del suo ruolo di volano per l’occupazione e per il rilancio del sistema produttivo del nostro territorio». Ma anche all’attenzione all’ambiente e alle ricadute sul territorio attorno allo scalo, «in passato troppo spesso oggetto di rivendicazioni inascoltate». La super-compensazione ambientale, tramite la restituzione di 30 ettari di verde a fronte del sacrificio di 44 ettari per l’espansione di Cargo City, e le infrastrutture di collegamento che i Comuni chiedono di realizzare da più di vent’anni, dai tempi del Piano d’Area di Malpensa 2000, «sono un punto di equilibrio tra le legittime ragioni di Sea e dei sindaci del Cuv». Il risultato, quindi, vale «una concretezza che apre a una nuova stagione di relazioni, sempre più strette e attente, tra il territorio e il suo aeroporto. Noi della Lega ci saremo, con lo stesso spirito con cui ci siamo sempre stati e senza l’imbarazzo di dover condividere questo risultato con qualche alleato o potenziale alleato che, ancora una volta, lo contrasterà in nome dell’ideologia del No a tutto».

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