I sindaci di Malpensa tornano alla carica: vogliono la tassa sul rumore degli aerei

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MALPENSA – I sindaci di Malpensa hanno deciso: ricorreranno al Consiglio di Stato dopo aver perso al Tar del Lazio la maxi-causa contro il ministero delle Finanze per ottenere i 69 milioni di euro di arretrati della tassa d’imbarco relativi al periodo 2005-2015. Ma non solo. Insieme ai colleghi dell’Ancai (Associazione nazionale comuni aeroportuali italiani) hanno deciso di tornare alla carica per chiedere a Regione Lombardia l’applicazione dell’Iresa (Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili). 

Qualcosa si sta muovendo 

Su questo fronte, infatti, sembra che qualcosa si stia muovendo. Dopo la Campania, il Lazio e il Piemonte, anche l’Emilia Romagna ha applicato la tassa sul rumore. In Regione Lombardia, fanno sapere i sindaci che hanno partecipato all’ultima riunione dell’Ancai la scorsa settimana a Fiumicino, «sembrerebbe esserci finalmente un’apertura», tanto che Alessandro Colletta, primo cittadino di Orio al Serio, è atteso nelle prossime settimane per un confronto sul tema. 

Cos’è l’Iresa 

Iresa, acronimo che sta per Imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili, è una tassa che le compagnie aeree dovrebbero versare alle Regioni in proporzione all’inquinamento acustico provocato, con gli introiti da reinvestire per interventi di mitigazione ambientale. Per il territorio attorno a Malpensa vorrebbe dire milioni di euro all’anno, ma l’incasso è pari a zero perché la Lombardia non la applica. Sono risorse che dovrebbero servire – così come indicato dalla legge 342 del 21 novembre 2000 – al completamento dei sistemi di monitoraggio del rumore, al disinquinamento acustico, al miglioramento generale della vivibilità dei territori coinvolti dalle attività aeroportuali e all’eventuale indennizzo delle popolazioni residenti nelle aree aeroportuali. La Lombardia risulta la prima ad averla recepita, ma non l’ha mai applicata.
E’ una battaglia che i sindaci del Cuv portano avanti da dieci anni senza successo. Sulla Iresa si era già espressa la giunta Maroni nel 2017 e anche l’attuale governatore Attilio Fontana, per tramite dell’allora assessore Raffaele Cattaneo (Ambiente), si era detto contrario nel primo mandato all’introduzione della tassa sul rumore in quanto il centrodestra aveva promesso che non avrebbe aumentato l’imposizione fiscale.

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