Unicomal: «I soldi del Piano d’area Malpensa usati per le strade di Busto»

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MALPENSA – Nell’autunno scorso, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana annunciava e inseriva nel bilancio regionale una somma di 770.000 euro destinati alla realizzazione del Piano d’area di Malpensa, scaduto nel 2009 e mai aggiornato. Che fine hanno fatto quei soldi? Secondo Unicomal, Unione dei comitati del comprensorio di Malpensa per la tutela della salute e dell’ambiente, sono stati destinati alla manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza di alcune strade a Busto Arsizio (500.000 euro) e in altri Comuni (270.000 euro). E del Piano nessuna traccia.

L’intervento di Cenci

Lo scorso febbraio il Comitato ha inviato a Regione Lombardia una lettera aperta in cui si ponevano alcune domande sul tema Malpensa e infrastrutture di collegamento, compresi i chiarimenti sul finanziamento legato al Piano d’Area di Malpensa. «Ad oggi non è pervenuta nessuna risposta alle domande sottoposte», spiegano gli ambientalisti. «Nel frattempo il consigliere regionale e esperto ambientale Roberto Cenci inoltrava una richiesta di richiesta di accesso agli atti riguardante i 770.000 euro previsti per la realizzazione del Piano d’area Malpensa. Nella risposta avuta viene dichiarato che non si tratta di un Piano, ma di una manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza di alcune strade in quel di Busto Arsizio (500.000 euro) e in altri Comuni (270.000 euro). Non è quello che tutti si aspettavano, infatti le attese erano focalizzate sulla Vas (Valutazione Ambientale Strategica), strumento di valutazione previsto dalle norme europee e obbligatorio per qualsiasi nuovo Piano, anche per Malpensa e zone limitrofe».

Mancata pianificazione

Questa è, secondo Unicomal, l’ennesima dimostrazione di come Regione Lombardia non voglia affrontare la situazione, rinunciando a quella politica di pianificazione e progettazione che le compete. «Gli interventi previsti sono datati più di 20 anni e già inseriti nel vecchio Piano d’area, scaduto nel 2009; da qui si evince una prospettiva superata dagli eventi e dai fatti, dovuti anche alla pandemia in corso e a tutte le conseguenze emerse dalla crisi che ha profondamente colpito il comparto del trasporto aereo in Italia e nel mondo. Sarebbe stato più saggio destinare i 770.000 euro per una vera programmazione territoriale da sottoporre a Vas, dove saranno valutati quali strutture, sovrastrutture e servizi sono compatibili con il territorio. Regione Lombardia ha dimostrato di non volerla eseguire».

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