«Ampliamento Malpensa: porterà 5mila posti di lavoro? Siamo al chi la spara più grossa»

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I 5.400 posti di lavoro e i 10.256 miliardi in 9 anni come emerso nel convegno di Assolombarda del 27 giugno ricordano i 100.000 posti di lavoro dell’Università Bocconi dei primi anni 2000 e forse anche gli 8 milioni di baionette di qualche personaggio famoso del ventennio, ma non tanto rimpianto dalla nostra storia.

Stiamo già facendo il gioco di chi la spara più grossa, neanche una parola sull’aumento dei voli notturni, sull’inquinamento atmosferico ed acustico, sull’aumento del traffico, sui soldi pubblici che lo Stato investe in questo aeroporto. Bene, non potevamo che aspettarcela da certe persone, per le quali il progresso consiste solo nel riempire di strutture, infrastrutture, aeroporti, ferrovie, cemento e distruzione il già nostro provato territorio.

Sappiamo che per costoro ciò che conta è il profitto e l’ampliamento della cargo city fuori dal sedime aeroportuale nonostante i dati di aprile confermino un -3,7% dei voli cargo rispetto all’anno precedente; avanti, allora, con il consumo di suolo di cui la nostra regione detiene un posto nelle prime classifiche! La siccità è qui a ricordarcelo davanti ai nostri occhi che il riscaldamento climatico non si arresta con parole e proclami trionfalistici e che anche coloro che utilizzano i condizionatori per l’aria devono usare energia. I 44 ettari di brughiera regalati a SEA sono un altro autogoal che certe associazioni imprenditoriali e alcuni sindaci stanno facendo sulla pelle di tutti.

Ricordiamoci che le prime vittime della distruzione del territorio siamo noi stessi e dobbiamo essere noi cittadini, non le scelte di interesse economico dettate da altri ,che con la nostra volontà e il nostro impegno dobbiamo tutelare il nostro habitat e il nostro minacciato e mercificato pianeta attuando seri e concreti progetti di salute e rigenerazione ambientale. 

Unicomal

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