Masterplan Malpensa, in Regione prevalga il buonsenso 

Masterplan malpensa aeroporti lombardi
L'espansione prevista nel 2009 (linea rosa) e quella attuale (linea nera)

di Associazione “Aeroporti Lombardi”

Senza il nuovo MasterPlan2035 l’aeroporto di Malpensa non potrà programmare e governare lo sviluppo atteso per il traffico merci e passeggeri, senza le nuove opere previste le merci non troveranno spazio, gli spedizionieri si rivolgeranno agli aeroporti europei aumentando l’avio camionato sulle strade con aumento di costi e tempi per le merci da e per il nord Italia. A questo si aggiungerà l’inquinamento e congestionamento delle autostrade ma soprattutto la mancata creazione di posti di lavoro (stimati i fino a 13.000 da Sea) in loco a vantaggio degli scali europei.

Malpensa rimane la principale azienda della Provincia di Varese e della Lombardia con oltre 18.500 dipendenti che lavorano dentro lo scalo e ulteriori migliaia nell’indiretto e indotto aeroportuale. Nell’ultima versione lo sviluppo fuori dal sedime è stato fortemente ridotto a soli 45 ettari rispetto alle precedenti versioni (erano 440 nel precedente Masterplan) e Sea si impegnerà – tra le varie opere di compensazione – alla rigenerazione della brughiera di pregio con un forte incremento degli ettari recuperati e ben conservati. I sindaci del sedime di Malpensa hanno chiesto al gestore aeroportuale e agli Enti preposti la realizzazione di alcune opere viabilistiche fondamentali attese da oltre vent’anni così come la creazione di una scuola di formazione per l’aeroporto, richieste che riteniamo condivisibili.

La prossima settimana in Regione Lombardia auspichiamo quindi che prevalga il buon senso e che si possa trovare un buon accordo tra Regione, Sea e sindaci del Cuv per garantire lo sviluppo dello scalo e le giuste compensazioni sul territorio circostante. L’associazione Aeroporti Lombardi conferma la propria convinzione sulla bontà del progetto e sulle giuste compensazioni richieste.

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