Masterplan Malpensa, Brunini (Sea): «Danni per 4 miliardi e 3mila posti di lavoro in meno» 

masterplan malpensa sea brunini

MALPENSA – In cifre lo stop all’ampliamento della Cargo city di Malpensa contenuto nel Masterplan 2035 si traduce in 4 miliardi di euro di Pil e 3mila posti di lavoro in meno in 5 anni «da quando avremo raggiunto il tetto di sviluppo cargo ottenibile con le infrastrutture attuali». Lo ha detto l’amministratore delegato di Sea Armando Brunini presentando ieri, 12 luglio, in Commissione consiliare congiunta Mobilità, Ambiente, Verde e Animali e Controllo Enti Partecipati del Comune di Milano le stime di una ricerca della Liuc.

Masterplan in Commissione 

Secondo il numero uno degli aeroporti milanesi la bocciatura dell’ampliamento dell‘area cargo dell’aeroporto di Milano Malpensa da parte della Commissione Via (Valutazione impatto ambientale) «tarpa le ali alla piattaforma cargo Italia», visto che alcune aziende hanno prospettato di delocalizzare il trasporto merci in altri scali europei. Ha spiegato in Commissione: «Per quanto riguarda l’impatto diretto su Sea della decisione stimiamo un danno limitato, tra 10 e 15 milioni di fatturato annui e non ci mette in crisi considerando che in epoca pre pandemia il fatturato complessivo superava i 700 milioni di euro. Il problema vero si verifica nell’indotto che non si potrà sviluppare a causa delle restrizioni imposte allo all’area cargo: dallo scalo varesino transita il 60 per cento del traffico cargo merci italiano e, quando avremo raggiunto la saturazione entro 5 anni, gli operatori, di cui alcuni hanno già detto che stanno guardando altrove e delocalizzarsi, si rivolgeranno ad altri scali europei come Amsterdam e Francoforte perché, limitando le possibilità operative di Malpensa, gli importatori e gli esportatori impiegheranno un paio di giornate di più per le attività di spedizione e ciò potrebbe determinare anche una perdita competitiva con un 15 per cento di costi in più»

Conseguenze notevoli 

Malpensa è l’unico scalo del paese in grado di assumere un ruolo su scala europea e, secondo Brunini, le conseguenze sono gravi: «Sul fronte dello sviluppo la botta è notevole. Sea dovrà rinunciare a circa 100 milioni di euro per lo sviluppo del cargo di cui, ci tengo a dirlo, 20 andavano in opere di compensazione a favore del territorio. In ogni caso non abbiamo un approccio ‘masochistico’: se ci fossero state alternative per potenziare lo scalo cargo modificando il progetto, le avremmo prese in considerazione ma purtroppo di valide non ce ne sono per ragioni di sicurezza. Queste valutazioni sono condivise con Enac».

masterplan malpensa sea brunini – MALPENSA24