Ex Mostra del tessile e polo chimico i nodi da sciogliere col nuovo pgt di Castellanza

mostra polo chimico

CASTELLANZA – E cambiato il mondo dal 2010 a oggi. E con la variante al piano di gorverno del territorio potrebbe cambiare anche il volto della città.

«Intervenire per riqualificare le aree degradate agli ingressi della città». Questo si legge nella nota ufficiale dell’amministrazione, nella quale si annuncia l’avvio delle procedure e si invita chiunque ne abbia interesse, anche a tutela degli interessi diffusi, a presentare istanze, suggerimenti e proposte, in carta semplice ed in duplice copia. Nel comunicato stampa però non vengono dettagliate quali sono queste aree, anche se è intuibile che si faccia quasi certamente riferimento all’ex Mostra del tessile, le cui strutture sono state demolite qualche anno fa e al polo chimico.

Situazioni entrambe spinose, non di facile risoluzione, ma che prima o poi andranno in qualche modo affrontate.

Troppo presto anche per capire cosa ne sarà di quelle aree. Le indicazioni che dà il sindaco Mirella Cerini, infatti, sono ad ampio raggio: «Ci proponiamo di salvaguardare il più possibile il territorio rimasto libero. In particolare nelle zone esterne e di confine. Vogliamo contenere il più possibile il consumo del suolo, puntando sul recupero e riqualificazione del tessuto urbano esistente. La revisione del PGT verrà formulata nel rispetto di questo indirizzo».

Basta però leggere tra le righe la parte di comunicato nella quale si dice che “lo strumento urbanistico vigente risale al 2010 ed è stato pensato in anni in cui la crisi del comparto immobiliare non era ancora sopraggiunta, prevedeva interventi in alcuni casi propagandistici, ma ad oggi non realizzati e nemmeno concretamente avviati”, per fare due più due. Per lo meno sull’area del tessile. Qui, infatti, è ancora in piedi l’idea di realizzare un intervento immobiliare a torri piuttosto rilevante. Insomma, l’amministrazione Cerini, anche in sulla base delle proposte che arriveranno, potrebbe anche pensare di mettere definitivamente nel cassetto quell’intervento residenziale.

Il motivo? Anche questo facilmente deducibile: oggi il mercato di case e appartamenti soffre in centro città. Creare un polo abitativo in periferia e su un asse viario ultra trafficato sarebbe davvero incomprensibile.

Intanto occorre dire che i termini di consegna delle domande di manifestazione di interessi da parte dei privati sono stati spostati dal 10 agosto al 10 settembre, come anche richiesto in consiglio dalle minoranze. Non solo. In occasione della variante verrà anche fatto uno studio più aggiornato del traffico cittadino. In particolare quello che scorre sugli assi principali che attraversano la città. Questo per avere un quadro davvero preciso al momento di andare a fare la variazione vera e propria e poter adeguare lo strumento tecnico alla volontà politica di Palazzo Brambilla che è quella di rendere la città più vivibile e bella, con più valore per tutti e senza ulteriore consumo di suolo.

 

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