Palaginnastica di Busto: il bando per il progettista gasa la Pro Patria: “Si parte”

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BUSTO ARSIZIO – E’ presto per alzare le mani in segno di trionfo, ma la promessa fatta dal sindaco Emanuele Antonelli di realizzare un nuovo palazzetto per la ginnastica sta prendendo sempre più forma. La notizia che si è aperto il bando per scegliere il progettista del nuovo Palaginnastica ha “gasato” l’ambiente e la società guidata dal presidente Rosario Vadalà. Certo ci vorrà ancora del tempo, ma i mesi d’attesa previsti per entrare nella nuova casa non sono nulla rispetto all’odissea vissuta da una vita negli scantinati di via Ariosto. E il primo a essere contento ed ottimista è il responsabile tecnico e storico della Pro Patria Rino Scala.

«Finalmente – esordisce Scala – Credo che potremo iniziare ad allenarci nella nuova struttura nel settembre 2020. La posa della pietra potrebbe avvenire nell’aprile 2019. Secondo quanto ci è stato comunicato, la fine dei lavori dovrebbe essere prevista nel dicembre dello stesso anno. Insomma prevediamo di di poter fare il trasloco nell’estate 2020 ed iniziare a utilizzare la struttura a settembre di quell’anno».

La struttura

Il progettista che dovrà presentare il lavoro dovrà tenere in considerazione alcune richieste dettate dalla storica società ginnica di Busto Arsizio. In base a un progetto approvato dall’amministrazione comunale nel gennaio di quest’anno e redatto dall’architetto Massimo Gualmo insieme ai tecnici della Pro Patria, il palazzetto dovrà prevedere tre palestre: una con una capienza di 600 posti con attrezzi di gara femminili e maschili e le buche per gli attrezzi, una seconda riservata alla ginnastica ritmica con un’altezza almeno di 12 metri per consentire alle atlete il lancio degli attrezzi che caratterizza le coreografie di questa specialità e un terzo spazio destinato agli allenamenti in particolare per i corsi di base e formativi, della medesima dimensione dell’attuale, quella di via Ariosto. In più vanno previste delle palestrine per la baby gym dei neonati, spogliatoi, segreteria, sala consiglio e uno spazio destinato alla ristorazione.

Un’odissea iniziata nel 1964

palaginnastica busto bandoLa società della Pro Patria che è riuscita a portare persino ai Mondiali degli atleti e che ogni anno in giugno regala ai bustesi un saggio davvero spettacolare, è dal 1964 che ha la propria casa in via Ariosto, nello scantinato del palazzetto dello sport. Un locale di piccole dimensioni, con poche finestre e per di più di piccole dimensioni dove nel corso degli anni sono state create delle buche per i grandi attrezzi come la sbarra e altro. «Effettivamente è da tanti anni che ci alleniamo in condizioni davvero disagiate – afferma Rino Scala – Ma se nel 1964 la ginnastica non aveva certe esigenze, ora è cresciuta e da una parte l’evoluzione di questo sport associato anche alla crescita dei ragazzi non ci consente più di lavorare nello scantinato. Sono almeno vent’anni che dura questa situazione con continue richieste all’amministrazione comunale, tira e molla, intoppi politici e burocratici. I ragazzi con le loro esibizioni toccano il soffitto: questo è il guaio peggiore. Quattro anni fa durante un saggio, finalmente un assessore si è accorto di noi. Allora abbiamo iniziato a dialogare e predisporre il progetto». Inizialmente il progetto avrebbe dovuto prendere corpo in via da Giussano, dietro alla piscina Manara, ma il sindaco Emanuele Antonelli lo ha negato perché in quell’area erano già stati investiti soldi per la realizzazione di un parcheggio interrato. Quindi la scelta è caduta sul Palaginnastica a Beata Giuliana dove l’amministrazione ha dato un impulso decisivo per chiudere anche la questione palaghiaccio e dare vita a campus dove sport e vita sociale del quartiere si integreranno.

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